Don Ivan Leto*

Nell'apparizione del primo giorno della settimana, il Risorto dona ai suoi discepoli di continuare la missione che Gesù ha ricevuto dal Padre.

Questo è il compito primario dei discepoli. L'atteggiamento di Tommaso non stupisce.

Anche nel mondo antico c'era il "senso critico" delle cose. Tommaso, giustamente, vuole la verifica. Tommaso poteva credere sulla testimonianza degli altri apostoli oppure con le loro stesse esperienze. Egli sceglie quest'ultima strada.

Gesù, però è chiaro: "Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto". Il riferimento è ai discepoli successivi e anche a noi.

Tommaso non solo non osa mettere il dito sui fori dei chiodi o la mano sull'apertura del costato, ma non tocca neppure il Risorto. È rimasto totalmente convinto e affascinato. Dal suo animo sgorga la confessione di fede più grande.

Egli riconosce in Gesù Risorto il suo Kyrios e anche il suo Dio.

La conclusione toglie ogni velleità di curiosità sui particolari della vita di Gesù.

I vangeli non sono una biografia del Maestro. Sono la testimonianza di fatti storici che servono a poter credere.

*Don Ivan Leto

sacerdote della Diocesi

Civitavecchia - Tarquinia