CIVITAVECCHIA – Dopo aver raccolto successi in tutta Italia Marrobbio, il cortometraggio di Damiano Impiccichè, arriva a Civitavecchia per una proiezione a porte chiuse presso il teatro della Fondazione Cariciv. Un’opera che ha ottenuto recensioni positive e riconoscimenti in tutto lo stivale a partire, tanto per citarne uno, dal premio Miglior cortometraggio 2023 al Festival “Med-Limes ai Confini del Mediterraneo” (Festival che collabora con la Fon Med fondazione sud per lo sviluppo e la Cooperazione del Mediterraneo). Il regista Impiccichè, civitavecchiese d’adozione, ha scritto, diretto e montato Marrobbio.

«È stata la mia prima creatura - ha detto -. Nel 2022 mi trovavo in Sicilia e rimasi molto colpito da un’opera d’arte esposta nella cattedrale di Noto che ha scatenato in me una grande emozione. Questa opera è stata costruita con pezzi di legno di una barca di migranti realmente affondata. Si può dire che in quel momento sia nata l’idea di Marrobbio. È stato un lavoro molto bello, un lavoro di squadra. C’è anche un altro civitavecchiese che ha curato la fotografia, Angelo Esposito». Un corto con presenze importanti come quella di Lucia Sardo «che è - ha continuato il regista - una grande attrice e sono onorato che abbia scelto di far parte di questo progetto. È stato un lavoro difficile perché trattando un argomento così complicato volevo fare un bel lavoro e speravo che Marrobbio lasciasse uno spunto di riflessione». Il corto è interamente girato in Sicilia, a Marsala e, come detto, ha ricevuto diversi riconoscimenti di livello. «Sono felice - ha aggiunto - perché sono arrivati premi importanti a livello nazionale e questo ci gratifica molto. La scelta come “Miglior Soggetto” alla Mostra del Cinema di Taranto è stata una bellissima sorpresa, siamo molto contenti. Sono arrivati altri premi importanti. È stato un anno particolare, non mi aspettavo tutto questo affetto e questi risultati. Marrobbio è attualmente in distribuzione con la Galè e siamo molto contenti perché loro hanno creduto da subito a questo progetto». Questa sera, alle 18.30, la proiezione nell’ambito dell’International tour film festival di cui Marrobbio è opera finalista. «Civitavecchia è la mia seconda città - ha detto il regista -, il presidente Pacchiarotti ci ha messo a disposizione una proiezione tutta per noi. Siamo molto felici di questo, sia per l’affetto che nutro per la città che per il fatto di poter ritrovare molti amici». Ma Impiccichè già guarda avanti, al futuro. «Mi piace poter affrontare argomenti che possano lasciare qualcosa. Il corto su Falcone e Borsellino (Che è rimasto di loro), forse, ha dato il via perché mi ha permesso di prendere consapevolezza della mia prospettiva. Spero che sia l’inizio di un percorso». Le musiche di Marrobbio sono composte da Gino De Vita, un grande musicista, e sono il valore aggiunto a questo corto. Ma nel futuro di Impicciché e della sua Taliari Production c’è un grande progetto «che è nato con collaborazione di Cpc e di molte aziende di porto e città. In questi giorni - haproseguito - siamo in fase burocratica, se tutto va bene dovremmo girare a novembre-dicembre storia scritta da Roberto Vergati ed è una storia ispirata ad Alberto Motta il ragazzo scomparso dopo un tragico incidente in porto a febbraio. Il corto si chiama Fa freddo stamattina, il protagonista sarà uno degli attori della serie Suburra. Tornare a Civitavecchia per fare questo lavoro mi riempie di orgoglio».

LA SINOSSI - Mario è un bambino siciliano di 11 anni, intelligente, solare, amante del mare, della sua città natale e delle passeggiate in bici. Dopo un’esperienza extrasensoriale vissuta durante un bagno nelle acque della città di Marsala, Mario troverà sulla riva alcuni pezzetti di legno e deciderà di portarli a casa, scoprendo successivamente che appartenevano ad una barca di migranti affondata. Questa esperienza colpirà emotivamente Mario e grazie al confronto con la nonna, con la quale ha un legame molto intimo, gli consentirà di reagire e di elaborare una sua personale “soluzione”. Numerosi momenti di riflessione porteranno il protagonista a capire che l’essere umano spesso è cattivo, “TINDU” come viene definito da nonna Isabella (Lucia Sardo), e che ciascuno deve apportare il proprio contributo, affinché la società diventi un posto migliore.

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