Era il cane del quartiere, un pastore della Sila di sessanta chili, di quelli che tengono lontani i lupi. A guardarlo incuteva terrore, ma la paura ogni vota durava tre secondi. A Lucky, il cagnolone nero, bastava scodinzolare, allungare la zampa e mettersi a pancia all’aria per conquistare in un attimo la fiducia e la simpatia di chiunque, anche dei più diffidenti. Il suo grande amore era una cagnolina bianca e marrone, erano inseparabili: giravano liberi in campagna tra coccole e simpatiche performance che lasciavano a bocca aperta chi li vedeva. Adorava i bambini, li amava forse anche di più della sua cagnolina preferita; da loro si lasciava fare di tutto. Tutto per lui era un gioco quando c’erano di mezzo i bambini. Ma un amico-padrone Lucky non lo aveva, era uno di quei cani invisibili (nonostante la sua stazza) che però ad un certo punto ha conquistato l’intero vicinato di via Antonio Baldini in zona Santa Lucia. E allora sono saltati fuori per lui numerosi amici-padroni, tutti pronti a nutrirlo, a coccolarlo, ad offrirgli un posto dove dormire. Ma Lucky non ha mai accettato di rimanere vincolato a un solo cortile. Usciva e girava libero nelle campagne, tornava in cerca di cibo e coccole, ma poi ripartiva. E lo ha fatto fino a ieri, quando qualcuno nella valle a ridosso del Centro Chimico di Santa Lucia, nei pressi del casolare dove il pastore pascola le sue pecore, ha deciso di salutarlo a colpi di arma da fuoco. Lucky è stato freddato e lasciato sul posto dove i residenti della zona lo hanno trovato oggi, dopo circa ventiquattro ora dall’ultimo avvistamento. Immediatamente è stata avvertita la Guardia Ecozoofila, giunta sul posto insieme alla Asl. Ora i residenti sperano in un intervento delle forze dell’ordine per risalire all’identità dell’assassino.