Quello che sta arrivando sembra essere il sabato più difficile tra i tre che riguardano gli scontri diretti della Nc Civitavecchia in serie A2.

Nel particolare orario delle 12.30, quasi sempre causato dalle situazioni aeree che vedono interessate le partite delle squadre siciliane, i rossocelesti saranno ospiti della Waterpolo Palermo.

Una gara che arriva in un momento davvero “no” per la squadra di Marco Pagliarini e Aurelio Baffetti, la quale si presenterà con la mente ancora coinvolta nell’imbarazzante pareggio del turno precedente al PalaGalli contro l’Ischia e quindi con le necessità, a questo punto, di mettere nel proprio borsone qualche punto da portare a casa per poter migliorare una classifica che sta prendendo connotazioni per nulla piacevoli.

Di fronte a Romiti e compagni una formazione, quella siciliana, che si è presentata a questo campionato dopo aver acquistato il titolo dalla Muri Antichi. Diverse le difficoltà nell’ambientamento nella categoria cadetta, ma pian piano i siciliani hanno dimostrato che, probabilmente, le zone basse della classifica potrebbero non essere un loro habitat e potrebbero disputare un campionato più sostanzioso.

Lo dimostra la clamorosa affermazione di sabato scorso alla Nannini di Firenze contro la Florentia, che prima di quel confronto aveva vinto tutte ed otto le partite disputate. A far pendere la bilancia dalla parte dei palermitani ci ha pensato soprattutto Massimiliano Migliaccio, un nome non nuovo per la Nc, che in passato ha dovuto fare i conti con la tecnica smisurata del giocatore napoletano, come ad esempio nei playoff della stagione 2012-13, nella quale la Canottieri Napoli vinse la partita decisiva del PalaGalli grazie ai gol proprio di Migliaccio. Facendo un profondissimo balzo al giorno d’oggi, la Nc si ritrova nella stessa situazione che abbiamo descritto negli ultimi anni.

Ovvero di una squadra che è vittima dei propri demoni, che ha grosse difficoltà e che, anche quando vince, ha delle soddisfazioni davvero effimere e che vanno a bruciarsi il sabato successivo. E la vittoria ormai è un termine molto remoto, visto che i rossocelesti non festeggiano da novembre, quando ebbero la meglio sull’Ancona. Purtroppo ci ritroviamo a dover ripetere più volte le stesse cose, che in attacco le polveri sono davvero bagnate, a meno che Luca Pagliarini riesca ad avere percentuali maestose al tiro oppure che Davide Romiti trovi un po’ di spazio nella consueta ragnatela difensiva che gli si para davanti.

Dietro basta qualche disattenzione per far calare il sipario delle prestazioni del Civitavecchia, ma la sensazione è che i veri problemi della squadra non siano nel reparto arretrato, che sostanzialmente regge o comunque ha degli spifferi che possono avere tutte le squadre. Forse il vero problema è che manca una mentalità vincente: contro l’Ischia abbiamo visto giocatori che sul 9-9 pensavano più a non attaccare che a cercare il gol vittoria. Tutto questo in un ambiente, che, purtroppo, cercava di vincere più mettendola sull’aspetto agonistico che grazie alle giocate dei
propri elementi, a dimostrazione che c’è la consapevolezza della scarsità di risorse a disposizione per provare a sbloccare favorevolmente una situazione. I tentativi di provocazione dei civitavecchiesi, davvero inutili contro una formazione del Sud con tanti giocatori dalla grande esperienza, uniti ad alcuni episodi per nulla piacevoli, come quello del lancio delle calottine da parte di qualche giocatore per non essere riconoscibili in caso di tafferugli, fanno capire che non si è sulla buona strada.

Viene fuori soprattutto la paura, ovvero la paura di non riuscire a prevalere sull’avversario dal punto di vista squisitamente tecnico, o, ancora peggio, la paura che possa arrivare la seconda retrocessione consecutiva, che lancerebbe un allarme davvero grave per tutto il movimento locale.

Potrebbero sembrare parole dure o cattive, ma purtroppo sembra essere una lucida analisi dei fatti, fermo restando che il destino è ancora fortemente nelle mani del Civitavecchia e potrebbero bastare poche situazioni favorevoli per poter invertire la rotta, come si augurano i sostenitori del club rossoceleste.

Gli arbitri della partita di Palermo saranno Stefano Pinato di Genova e Carmine Buonpensiero di Bari, mentre il commissario sarà Gianluca Centineo di Palermo.

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