TOLFA - La festa di Sant’Antonio Abate ha la sua origine a Tolfa perché è il Santo protettore degli animali, ed essendo il popolo tolfetano da sempre legato alla campagna, ha adottato Sant’Antonio come secondo Patrono dopo Sant’Egidio". Ad esprimersi così il presidente dell'associazione Sant'Antonio Abate, Giuliano Ciambella insieme a tutto il direttivo e i soci, i quali stilano un bilancio molto positivo dei festeggiamenti da loro promossi come vuole la tradizione. "Tolfa da sempre onora questo Santo tanto da festeggiarlo con una serie di manifestazioni religiose, ricreative e culturali. Un gruppo di persone, gente principalmente di campagna, ha dato vita ad un’associazione chiamata “Società Sant’Antonio Abate” con il compito di organizzare i festeggiamenti in suo onore. In un passato non troppo lontano questa festa rappresentava, e rappresenta tuttora, la radice dell’uomo legato alla tradizione, nonostante il periodo invernale in cui ricade la ricorrenza, 17 gennaio - spiega il presidente dell'associazione Sant'Antonio Abate, Giuliano Ciambella e gli altri membri dell'associazione - la festa si apriva con la celebrazione del triduo in chiesa, proseguiva con la Processione per le vie del paese, con la statua del Santo portata a spalla da otto portatori e la fiaccolata con l’accompagnamento immancabile della Banda Musicale G. Verdi di Tolfa: qui vogliamo ricordare con affetto la presenza nella processione di persone molto avanti con gli anni, i nostri antenati che sfidavano il freddo della sera a dimostrazione dell’attaccamento e della devozione al Santo. La serata si concludeva con l’innalzamento dei globi aerostatici, per i tolfetani “le pallone” realizzati dalla famiglia Marazzi che ha tramandato e tramanda, ancora oggi, questa attività di padre in figlio e che sono vere opere artistiche. La domenica mattina avveniva davanti al Sagrato della chiesa di S.Egidio la benedizione da parte del Parroco di ogni genere di animali poi, lungo il Viale d’Italia, si svolgeva la corsa dei cavalli puramente maremmani, montati a pelo dai fantini, in palio c’era un’ambitissima bandiera ed una rituale marcetta della banda musicale. Nel pomeriggio la mascherata apriva il carnevale e in serata i poeti a braccio, provenienti da vari paesi, compresa la Toscana, si sfidavano a suon di ottave. La festa si concludeva con la cena sociale. Attualmente la “Società Sant’Antonio Abate” è legalmente riconosciuta con un proprio statuto, ha un direttivo composto da un Presidente nella persona di Giuliano Ciambella, un vicepresidente Marco Della Corte, un segretario Paola Aloisi e un presidente Onorario Giuseppe Ricotta Giuseppe. Il direttivo poi si avvale della collaborazione di un gruppo di volontari fedelissimi a questa tradizionale ricorrenza. I festeggiamenti attuali ricalcano quelli del passato con il patrocinio, come sempre, della Università Agraria di Tolfa e del Comune di Tolfa, cui vanno i ringraziamenti estesi a tutte le componenti impegnate alla realizzazione della festa".©RIPRODUZIONE RISERVATA