TARQUINIA - Emergono nuovi particolari in merito agli scambi di droga scoperti dalla Guardia di finanza di Tarquinia che hanno portato lo scorso 15 novembre al blitz degli uomini della Compagnia di Tarquinia nell'ambito dell'operazione Big dog e all'arresto del 65enne di Monte Romano ristretto nel carcere Mammagialla. In tutto, come si ricorderà, sono stati 11 gli indagati; sei a piede libero, di cui due per spaccio e quattro per favoreggiamento, e cinque sottoposti a misura: il 65enne finito in carcere, tre ai domiciliari e uno sottoposto all'obbligo di firma. Il 65enne, già arrestato a febbraio e dicembre 2021 per droga, questa volta è accusato di spaccio aggravato: secondo l'accusa avrebbe ceduto sostanze stupefacenti a una viterbese in cambio di prestazioni sessuali. Collegata all'uomo di Monte Romano ci sarebbe una 46enne, originaria della provincia dell’Aquila, residente a Vetralla e domiciliata in provincia di Parma, che secondo l'accusa avrebbe avuto il ruolo di intermediaria per il rifornimento dello “speed”, la cosiddetta droga dello stupro. I tre finiti agli arresti domiciliari sono un 37enne originario di Capo Verde, residente a Monte Romano; un 59enne di Tarquinia e un 48enne di Roma. Sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece un 40enne, anche lui di Monte Romano.

Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. La presunzione di innocenza si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che “nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna”.