Un milione di euro erogato nel comprensorio di Civitavecchia nel periodo post covid. Trentatre società finanziate e sostenute nella fase di avvio delle attività, la più delicata. Questo l’impatto – senz’altro positivo - del Microcredito sulla economia cittadina.


Ma cosa è il Microcredito di cui parlano tutti ma che in pochi conoscono realmente?


Ne abbiamo parlato con il Tutor (una specie di “delegato” dell’Ente del Governo) che opera nel comprensorio di Civitavecchia: Salvatore Andrea Renda.


Renda, lei è tutor dell’Ente Nazionale del Microcredito. Cosa è il Microcredito, e cosa fa il Tutor dell’ENM (Ente Nazionale Microcredito)?


Il Microcredito è uno strumento, previsto dall’art. 111 del Testo Unico Bancario (TUB), che dispone la possibilità di finanziamento anche a soggetti che non siano assistiti da garanzie reali. Lo Stato attraverso il cosiddetto Fondo di Garanzia garantisce il proponente nei confronti della Banca erogatrice del prestito. In altri termini, una società che intenda avviare una iniziativa imprenditoriale e non disponga di garanzie reali, può comunque ottenere un finanziamento (che arriva ad un massimo di 50.000 euro) anche senza garanzie. Per ottenere tale finanziamento, occorre che il proponente chieda alla banca di essere affiancata, nella progettazione di impresa dal Tutor dell’ENM (un esperto nella analisi della sostenibilità economica-finanziaria). Ottenuto il parere positivo del tutor ed il “certificato di garanzia” dello Stato (ovvero l’impegno dello Stato a garantire l’imprenditore), la Banca, convenzionata con l’ENM, potrà erogare un finanziamento che servirà a sostenere l’avvio dell’impresa: il cosiddetto start up.


Perché questo successo del Microcredito? Quante iniziative hanno beneficiato di questo “sostegno”?


In effetti, lo strumento sta diventando molto apprezzato per una serie di motivi. Innanzitutto, l’assistenza tecnica alla progettazione di impresa. Il Governo non lascia solo l’imprenditore ma lo assiste nell’inquadrare meglio la propria idea imprenditoriale, valutando il mercato di riferimento, i potenziali costi ed i ricavi che l’iniziativa può generare, così come i flussi di cassa e gli aspetti finanziari. Al termine di questo percorso (che dura circa un mese) l’imprenditore, anche se privo di garanzie, è in grado di formulare una richiesta di finanziamento ancorata ad un vero progetto di cui si è verificata la sostenibilità economica e finanziaria. Insomma l’Imprenditore ha le idee chiare ed uno strumento con cui avviare e gestire la propria impresa, anche nel caso in cui non potesse disporre di garanzie reali.


Come si deve fare per ottenere il Microcredito ed i servizi ausiliari? Come può essere utilizzato ?


Innanzitutto occorre individuare una Banca convenzionata con l’ENM. A Civitavecchia sono presenti il Banco di Sardegna, la BCC di Roma e la Banca Blu. Attraverso un modulo di semplicissima compilazione, il proponente può chiedere l’assegnazione di un Tutor (ossia di un professionista che abbia superato il previsto Esame di Stato) che lo accompagni nella definizione della idea imprenditoriale e della progettazione di impresa. Concluso il cosiddetto “Business plan”, il Tutor esprime il proprio parere, lo invia in Banca che avvia la fase di delibera, approvazione ed erogazione. Il finanziamento può essere utilizzato per finanziare investimenti necessari all’avvio delle attività, oppure per la liquidità di cui spesso le aziende, in fase di avvio, hanno bisogno. Lo strumento è piuttosto agile nel senso che, ottenuto il finanziamento, il proponente dovrà solamente dimostrare – nel corso degli annuali monitoraggi (gratuiti) – di rispettare quanto previsto nell’iniziale Piano di impresa, senza eccessive formalità.


Che tipo di attività ha finanziato e con quali importi? Sono tutte storie di successo?


Le iniziative finanziate si sono sviluppate nei settori più disparati. Come noto, la fantasia degli imprenditori italiani è sconfinata. Si va da attività avviate nel settore della ristorazione, che è in grande ascesa. Ma abbiamo finanziato anche società editrici, società di servizi. Nella fase post covid, il Microcredito ha accompagnato la nascita di circa trenta iniziative nel comprensorio di Civitavecchia.


Le banche hanno finanziato oltre un milione di euro che è stato immesso nella economia cittadina, contribuendo alla parziale ripresa a cui stiamo assistendo. Rispetto alle trenta attività finanziate, possiamo dire che il 90% rappresentano storie di successo e sono ormai entrate a pieno titolo nel tessuto economico del comprensorio.


Qualcuno ha avuto qualche difficoltà che speriamo possa superare presto.


Il mio giudizio sul Microcredito è particolarmente positivo. Credo che il compito di ogni Governo sia quello di sostenere tutti coloro che intendano perseguire il proprio sogno imprenditoriale e, così facendo, creano lavoro per se e per gli altri. Una “spinta” ed un sostegno iniziale che non si tramuta mai in ingerenza o, peggio ancora, gestione diretta delle cose.


Mantenendo questa impostazione credo che il Microcredito potrà riscuotere un successo crescente.


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