CIVITAVECCHIA - Un anno di intenso lavoro per la Protezione civile di Civitavecchia tra pandemia, tromba d’aria, siccità e incendi, guerra e successiva accoglienza di rifugiati ucraini. Nel corso del 2022 sono state effettuate 109 attività e messe in campo 1120 presenze uomo per attività di assistenza alla popolazione, soccorso, emergenza, addestramento, esercitazioni, servizi extraterritoriali e incendi boschivi.

Come ha spiegato il sindaco Ernesto Tedesco: «La realtà della nostra Protezione civile è stata esportata anche fuori dalla nostra città, purtroppo». Il primo cittadino ha ricordato la presenza dei volontari di Civitavecchia tra i soccorritori nei drammatici fatti delle Marche che, anche in quell'occasione, hanno «dimostrato professionalità e capacità e competenza acquisite nel tempo, grazie al coordinamento di Valentino Arillo».

Un anno difficile ma la Protezione civile è attrezzata «per qualunque evenienza». Il coordinatore dell’Unità di crisi Arillo ha ricordato il lavoro fatto nel corso dell’ultimo anno. Le intense attività messe in campo per assistere i profughi ucraini come l’inserimento nelle scuole o nelle società sportive cittadine oppure gli interventi dopo la devastante tromba d’aria che si è abbattuta sull’area di Pantano e per cui si stanno aspettando i fondi per lo stato di calamità. «I nostri volontari continuano la formazione - ha detto Arillo - ogni giorno, pensiamo, ad esempio, che nel 2022 si sono aggiunte altre quattro unità cinofile di ricerca e soccorso. Il volontario di Protezione civile è un professionista».

Si sta lavorando per aggiornare il piano di emergenze inserendo anche il maremoto tra i possibili scenari. Ma il gruppo è già proiettato al 2023 con il concorso per sei posti di servizio civile nell’ambito del progetto “Procivita”. «L’anno prossimo - ha concluso Arillo - inizieremo anche una campagna di reclutamento. Vogliamo entrare nelle scuole e sensibilizzare la popolazione».

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