Una lunga notte di musica e tradizione, ma non solo. Quest’anno le Pastorelle hanno fatto registrare molte polemiche. Il sentore si era già avuto domenica scorsa, quando l’esibizione della pastorella della scuola Manzi al Ghetto era stata disturbata dalla musica ad alto volume di uno dei locali della zona. Situazione che si è ripetuta anche la notte del 23 dicembre, quando diversi gruppi hanno desistito dall’esibirsi a piazza Fratti, sentendosi “di troppo” e avendo capito di non essere benvoluti. Lo ha denunciato anche Roberto Melchiorri che con “Civitavecchia C’è” aveva allestito uno stand per rifocillare passanti e pastorellanti con il tradizionale “Biscuttino per tutti”. «Forse questi locali non hanno capito – ha spiegato Melchiorri – che se nella notte del 23 dicembre la città è in strada, è perché ci sono le pastorelle, qualora questa tradizione non fosse più rispettata diventerebbe una nottata qualsiasi, a discapito di tutti. Ringraziamo i pastorellanti che nonostante tutto, hanno allietato la serata. Il rispetto delle tradizioni sono parte determinante per la vita di una comunità ed è compito di una buona politica fare in modo che queste rimangono sempre più in essere». Per il resto c’è ancora chi, con determinazione e passione, porta avanti la tradizione, come la polisportiva Uliveto ed il maestro Marco Manovelli, organizzatori della seraa in cattedrale con l’esibizione di diversi gruppi. Altri hanno allietato i tantissimi civitavecchiesi presenti tra corso Centocelle, il centro storico, corso Marconi e piazza Vittorio Emanuele, chiusa al traffico per l’occasione. Una serata che si è chiusa ponendo una riflessione sul senso delle tradizioni e sulla volontà di mantenerle.


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