DON IVAN LETO*

Il Vangelo dell'infanzia di Matteo è strutturato in tre medaglioni. L'evangelista intende rispondere a tre interrogativi: come nacque Gesù? Perché è sceso in Egitto? Perché venne chiamato "nazoraio" cioè discendente di Davide? Dopo la genealogia iniziale, i tre medaglioni sono costruiti a livello narrativo. Il testo del Vangelo odierno (Mt 1, 18-24) costituisce il primo medaglione. La situazione difficile è rappresentata dalla decisione di Giuseppe di ripudiare Maria che è incinta. L'apparizione dell'angelo svela a Giuseppe il mistero della maternità di Maria. L'evangelista annota che tutto ciò è avvenuto perché si adempisse la profezia di Isaia 7,14. Giuseppe compie ciò che l'angelo gli aveva suggerito e prende Maria come sua sposa. Il concepimento verginale di Maria è un mistero e non è, ovviamente, riducibile a una situazione puramente razionale. Giuseppe, inoltre, è dichiarato "giusto", perché, seguendo la Legge, è disposto a lasciare Maria in braccio al "presunto uomo" che l'ha messa incinta. Giuseppe sarebbe, perciò, giusto sia umanamente (non vuole un affetto che non gli appartiene) sia religiosamente (il suo comportamento è ispirato, secondo la Legge, al massimo rispetto della volontà di Dio e di Maria). Proprio perché Giuseppe è "giusto", l'angelo gli può proporre una volontà divina che va oltre le umane capacità d'intuizione. Le parole profetiche che convalidano la verità su Maria vergine e madre vengono citate dall'evangelista dal testo greco di Isaia 7,14: "Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio". Dio affida a Giuseppe, oltre che a Maria, il suo unico Figlio.

*Don Ivan Leto


sacerdote Diocesi


Civitavecchia - Tarquinia