CIVITAVECCHIA -  "Gli associati a Confcommercio contestano fermamente la decisione del comune di Civitavecchia di destinare in via straordinaria risorse finanziarie per circa 2 milioni di euro alla società Civitavecchia Servizi Pubblici S.p.A. (“CSP”), che è in perdita strutturale".

La ricapitalizzazione della municipalizzata proprio non va giù all'associazione di categoria che punta il dito contro l'amministrazione comunale invitandola a tornare sui suoi passi dicendosi pronta a costituirsi parte civile se si procederà con quello che ritiene essere uno "schiaffo", come già detto dal presidente della Confcommercio litorale Lazio nord Graziano Luciani nei giorni scorsi, ad una categoria piegata dalla crisi e che, per di più, paga tariffe da salasso, tra le più alte e quasi il doppio rispetto al comprensorio per servizi quantomeno migliorabili.

"L’operazione di rifinanziamento straordinario  - tuonano dalla Confcommercio - è stata avviata e quasi conclusa in assoluta segretezza ed è in contrasto con:

- i più elementari principi di sana gestione delle risorse pubbliche;

- i principi di rilievo costituzionale di economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità, trasparenza, collaborazione e buona fede, espressamente sanciti dall’art. 1 della legge n. 241/1990;

- le puntuali disposizioni delle Linee Guida ANAC n. 3 e della Legge n. 241/1990, che prevedono la nomina del Responsabile unico del Procedimento.

Come purtroppo noto all’utenza, la gestione dei servizi pubblici del Comune mediante le società in house ha avuto esiti disastrosi. È in concordato preventivo liquidatorio HCS, la società in house che fino alla costituzione di CSP era titolare dei servizi di igiene urbana e degli altri servizi pubblici affidati a HCS. Sono state dichiarate in stato di insolvenza e fallite ARGO S.r.l. e Città Pulita S.r.l., le due società di cui HCS si avvaleva per gestire i servizi pubblici di cui era titolare. Ad HCS è succeduta CSP, nonostante fosse più che dubbia ai sensi dell’art. 14, comma 6 del d. Lgs. n. 175/2016 la possibilità per il Comune di costituire o mantenere in essere società in house dopo la dichiarazione di fallimento delle due società partecipate ARGO S.r.l. e Città Pulita S.r.l.. A conferma dell’incapacità del Comune - incalzano dall'associazione - di realizzare una gestione efficiente, CSP sin dalla sua costituzione è in una cronica condizione di disavanzo e perdita strutturale, ed è stata già destinataria, nel 2020, di un trasferimento straordinario di risorse per 1,3 milioni di euro da parte del comune di Civitavecchia. Solo grazie a queste risorse straordinarie CSP è riuscita a chiudere in positivo il bilancio 2020 – anche se con un utile di appena 17mila euro – così evitando di essere in perdita per il terzo esercizio consecutivo e sottrarsi alle gravi conseguenze che altrimenti la legge avrebbe previsto".

Insomma per la Confcommercio la situazione è chiara. "Appare quindi evidente - sottolineano dall'associazione di categoria - l’inopportunità e l’illegittimità del conferimento di altre risorse pubbliche ad una società che versa in una tale condizione di dissesto e che non ha ancora attuato il piano di risanamento approvato. Si tratta, peraltro, di risorse che erano destinate a ripagare i debiti di HCS e che tutti i creditori di HCS vorrebbero ricevere in assegnazione per soddisfare i propri crediti essendo certo insoddisfatti della liquidazione finora ricevuta limitata al solo 20%. Inoltre, dal punto di vista procedurale, l’amministrazione non ha coinvolto – come invece avrebbe dovuto – le imprese esercenti e più in generale l’utenza, che è costretta a corrispondere tariffe elevatissime per compensare la gestione inefficiente del servizio da parte di CSP".

L'associazione fa poi notare che un'ulteriore "evidente criticità è rappresentata dalla mancata nomina del RUP, richiesta inderogabilmente per tutti i procedimenti amministrativi, che rende difficoltoso ricostruire il centro di imputazione delle relative responsabilità e aggrava le opacità che aleggiano sul trasferimento straordinario in questione e, più in generale, sull’intera gestione finanziaria di CSP. Per queste e molte altre ragioni chiediamo al Sindaco e all’Amministrazione comunale tutta di non deliberare ulteriori trasferimenti di risorse in favore della CSP, se non dopo una più attenta e approfondita valutazione in ordine alla legittimità e all’opportunità dell’operazione – profili che, allo stato, non sembrerebbero sussistere – e all’esito di un procedimento conforme alle previsioni legislative e regolamentari di riferimento".

©RIPRODUZIONE RISERVATA