CELLENO – Sono state ultimate in questi giorni le riprese laziali del film ‘Il Monaco che vinse l’Apocalisse’, un’opera ispirata alla vita di Gioacchino da Fiore, fondatore dell’ordine florense, tra le figure italiane di spicco più studiate all’estero. Tra le location del film è stata scelta Celleno, il Borgo fantasma ad un’ora da Roma, definita dal Guardian tra i più bei borghi fantasma d’Italia.


Protagonista scelto dal regista è l’attore Francesco Turbanti, già protagonista del film Margini presentato in concorso alla Settimana internazionale della critica della 79esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Turbanti è Joachim (Gioacchino), figlio di una famiglia benestante che lascia tutto per diventare pellegrino, mendicante, monaco cistercense, esegeta biblico, fondatore dell’Ordine florense. Il film, girato in altissima risoluzione 12K, è prodotto dalla Delta Star Pictures, sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Calabria Film Commission. La regia è di Jordan River (tra i pionieri del 3D in Italia), e sarà il primo film internazionale ispirato alla figura di Gioacchino da Fiore, che Dante Alighieri ha definito ‘di spirito profetico dotato’ (solo per lui ha usato tale espressione). «Il film – dice il regista – piacerà anche agli atei perché non pone l’attenzione ai miracoli, ma esplora le esperienze umane (che cosa spinge un uomo a lasciare tutto per diventare monaco?). Joachim – nel film si useranno nomi in latino – indaga sul senso ultimo della vita e diviene così il ‘profeta’ della speranza, il filosofo dell’esistenza umana, il santo dei non credenti». Il regista ha voluto location mozzafiato: un percorso magico, pieno d’incanto nel Bosco Monumento Naturale del Sasseto. Si è attraversato Blera, un antico ponte romano a tre arcate, tre archi che ricordano i tre cerchi trinitari disegnati da Gioacchino nell’undicesima tavola del Liber Figurarum. Storie che si sono intrecciate nel Borgo Fantasma di Celleno. Diversi nomi italiani nel cast, tra cui l’attrice Elisabetta Pellini, che ha interpretato il ruolo della Regina Costanza d’Altavilla, nonché Giancarlo Martini (già co-protagonista nel film Freaks Out). Sul set anche G-Max, con alle spalle una carriera nell’ambito della scena rap romana oltre che attore creativo in diversi film nazionali, che ha interpretato il personaggio dell’Abate Galfredus di Clairvaux.


Un lavoro di ricerca durato alcuni anni a cui, oltre al regista e alla scrittrice, giornalista e sceneggiatrice Michela Albanese, hanno collaborato anche storicimedioevalisti e illustri studiosi, tra cui Valeria De Fraja (medievalista e membro del Comitato Scientifico del Centro Internazional di Studi Gioachimiti) e il noto filosofo Andrea Tagliapietra (ha scritto diversi libri, anche su Gioacchino da Fiore per la Feltrinelli, nonché direttore del Centro di Ricerca Interdisciplinare di Storia delle Idee).