ALLUMIERE - TOLFA- Sono tanti i residenti di Tolfa e Allumiere che fanno andata e ritorno sulla Braccianese Claudia fra i due paesi per fare sana attività fisica nel verde e da tanti anni tutti attendono la pista ciclopedonale. Finalmente il progetto è stato approvato e in tanti attendono che l'opera si realizzi. L'architetto Ermanno Mencarelli, responsabile dell’ufficio tecnico di Tolfa è il progettista dell'opera che ha presentato quanto ha pensato durante la conferenza di qualche giorno fa. L’esperto e bravissimo architetto Mencarelli ha lavorato al progetto per poco più di tre settimane, cioè da metà ottobre quando si è avuto conferma del finanziamento di un milione di euro. L'architetto durante l'incontro ha anche specificato che andranno approvati congiuntamente con due delibere di giunta dei due comuni: il progetto preliminare, i quadri economici, la relazione generale di spesa. Poi si passerà alla indizione della conferenza di servizi, uno strumento procedurale per acquisire tutta la vincolistica, che non è poca. L'architetto ha anche sottolineato che conta sul coinvolgimento degli artigiani e delle imprese locali, che conosce e apprezza: sono loro che sono chiamati a realizzare le strutture che saranno tutte altamente ecosostenibili. Per quanto riguarda la parte tecnica la pista che verrà realizzata sarà un percorso attrezzato – un milione d’euro. I punti di partenza sono sotto il convento dei Cappuccini e sotto il parcheggio del Faggeto: in questi due punti Mencarelli ha ipotizzato di creare due stazioni “di identità della memoria” per fornire informazioni: ad Allumiere si pubblicizzerà Tolfa e viceversa. Il percorso non sarà sempre a bordo carreggiata: a volte sarà rialzato, ci sarà un ponticello, alcune isole attrezzate per lo sport o per il riposo, in molti punti s’addentrerà tra gli alberi, senza però disboscare o stravolgere la natura. Soprattutto sarà senza barriere architettoniche per i diversamenti abili. Un'alyra cosa importante è questo percorso non sarà invasivo, ma avrà un impatto morbido, dove la natura è preponderante rispetto all’utilizzo del percorso stesso. Una delle ipotesi suggerite dall'architetto è che nel campo della Cavaccia, possono essere attrezzate delle isole relax ecosostenibili