GIAMPIERO ROMITI

Un colpo di bacchetta magica et voilà la sede del Centro per l’Impiego. Dove, dopo infinito penare e innumerevoli articoli confezionati per ricordare all’establishment di Palazzo del Pincio quanto fosse importante che si ripristinasse un servizio così fondamentale, si potranno rivolgere i “cerca lavoro” e financo coloro che il lavoro l’hanno perso. La notizia, battuta da tutti i media, strappa un sorriso. Anzitutto all’assessora al patrimonio, Emanuela Di Paolo, che ha esclamato: “ Un passo importante per tutti” (Civonline, 28 novembre) e ci auguriamo che non si riveli il poco promettente ritorno al passato ovvero a quel 17 Maggio scorso allorquando rimbombò il motivetto: “CPI, percorso avviato”. Che non si avviò ! Ora, e sarebbe davvero il colmo se così non fosse, parrebbe la volta buona: “individuato il punto esatto dove sorgerà il “Centro” ossia in via Palmiro Togliatti presso i locali del Comune di Civitavecchia”, ha annunciato i il comunicato stampa “pinciota”.

E si tratta sorprendentemente della notizia dentro la notizia in quanto appare alquanto singolare che sia trascorso tantissimo tempo (a seguito dell’incomprensibile decisione di scartare un locale più che idoneo ai “Mulini” a due passi dal Municipio) per arrivare alla soluzione desiderata pur sapendo che ci fosse un immobile di proprietà adatto alle esigenze del CPI. “Gli utenti non saranno più costretti a spostarsi fino a Tarquinia con le ovvie difficoltà del caso” ha entusiasticamente sottolineato la Di Paolo. E aggiunto: “Anche il personale, oggi distribuito su tre sedi, ne trarrà vantaggio non solo logisticamente ma anche per la razionalizzazione del lavoro. La sede è ottimale”. Festa grande, dunque. E non resta che aspettare quella ancora più straordinaria dell’inaugurazione.

Si chiude così una lunga “storia” che ha visto La Provincia impegnatissima ad affrontare la paradossale situazione legata al “Centro” improvvisamente “scomparso” dai radar della nostra città e che ha costretto per giorni , mesi ed anni tantissime persone ad una penosa e dispendiosa emigrazione per ottenere informazioni precise e perfettamente attinenti alla loro disperata condizione determinata dalla perdita o mancanza di lavoro.E ad onor di cronaca (vera !) se proprio di recente s’è esaltato “il bilancio positivo per il Camper della Regione Lazio “Centro per l’impiego on tour” che, in sosta a Piazzale Guglielmotti, in otto giorni lavorativi ha ricevuto 83 persone”, allora sarà bene rinfrescare qualche mente obnubilata che a spingere codesta rubrica ad interessarsi dell’imperdonabile assenza del CPI nella nostra città non sono stati i pur rispettabili 83 cittadini ma parecchie centinaia di giovani e meno giovani (che ci hanno contattato e spiegato la gravità della propria situazione) in preda alla disperazione per l’impossibilità di non avere a domicilio un servizio essenziale. “Succede anche questo” ha dunque di che gioire per aver evidenziato una circostanza che, chissà, avrebbe corso il rischio di smarrirsi nell’indifferenza.

Come invece finirà l’assurda storia di un biodigestore di proporzioni gigantesche non è dato sapere. Da una parte c’è la Regione che ha scomodato un terrificante acronimo (Paur) sconosciuto ai più e che a traduzione eseguita (Provvedimento autorizzativo unico regionale) fa chiaramente capire che al megaimpianto dai signori abituati a scaldare le poltrone alla Pisana (e a stare alla larga dagli effetti venefici dell’inquinamento) è stato dato il definitivo via libera. Dall’altra (parte) arriva però la feroce reazione dell’intero mondo politico locale (e non solo) e dell’associazionismo ambientalista: “Il territorio è stato tradito” (Mirko Mecozzi); “Oltre ai quattro ricorsi già presentati, abbiamo intenzione adesso di promuoverne un quinto” (Sindaco & Vice); “E’ un colpo di coda di prepotenza di Zingaretti” (Daniele Giannini, consigliere regionale della Lega); “l’assurda decisione presa, va avversata con ogni mezzo” (Pd); “Pronti a sostenere qualunque iniziativa” (M5S); “L’impianto è colpa dell’Europa” (Devid Porrello); “Azione assolutamente schizofrenica quella della Regione” (Manuel Magliani).

Durissimo infine il Forum Ambientalista che considera l’atto “una scelta politica contraria a qualsiasi principio di corretta programmazione e gestione di rifiuti e, non bastasse, uno schiaffo alla volontà dell’intero territorio che più che mai continuerà ad opporsi per impedire questo scempio”. Sì, schiaffo dolorosissimo. Ed ora è sperabile che la risposta della città sia quella di rispondere con una maxi mobilitazione che valga come il sentito ringraziamento (sic !) all’attuale establishment regionale per il meraviglioso regalo (arisic!!) ricevuto e ancor più l’impegno di sdebitarsi alle prossime elezioni (ariarisic!!!).

Notizia di chiusura l’annuncio di interventi tra centro e periferia (Marina,sottopassaggio ferroviario, zona Faro, San Liborio, piazza Piccinato) da parte dell’assessore Magliani (oggigiorno molto attivo dopo un letargo tanto lungo da passare, a detta delle gole profonde del Palazzo, per “il bello addormentato nel Pincio”) la cui “filosofia d’intervento” (copyright suo) è un’attenta azione di riqualificazione di aree frequentate dai residenti. Splendido proposito. Che è augurabile origini soddisfacenti effetti pure per Borgo Odescalchi immerso nel degrado e per la strada (via della Polveriera) che porta al campo di hockey, ormai al limite della praticabilità. Cantava l’immenso Giorgio Gaber: “com’è bella la città, com’è grande la città, com’è viva la città, com’è allegra la città”. Magari.

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