È atteso nei prossimi giorni l’interrogatorio di garanzia di Adouni Mokhtar, il 24enne tunisino su cui pende l’accusa di tentato omicidio aggravato. Il ragazzo, infatti, nella notte tra domenica e lunedì, avrebbe colpito la moglie, la 31enne Erika Esposito, con sei coltellate, dietro la schiena e al collo, con la donna che si trova tutt’ora ricoverata all’ospedale San Paolo. Una lite sfociata dopo giorni di nervosismo da parte del ragazzo, almeno stando alle prime ricostruzioni. Domande, telefono cellulare della donna controllato, una gelosia arrivata al culmine domenica scorsa. La mattina il 24enne avrebbe distrutto l’auto della moglie, parcheggiata sotto casa. Poi la sera la discussione, sempre più animata, fino all’accoltellamento. Solo l’intervento della sorella di Erika, che abita al piano superiore, ha evitato il peggio. A quel punto infatto Adouni Mokhtar è scappato; la sua fuga è durata più di 48 ore, finché la stanchezza, il freddo, la fame non lo hanno convinto a tornare a casa, magari per cambiarsi, prendere qualche effetto personale e tentare forse di lasciare la città. E invece, ad attenderlo, i carabinieri. In caserma poche le parole dette, un “mi dispiace” sussurrato, un accenno ad un tradimento di cui sarebbe stato convinto. Da mercoledì sera l’uomo è in carcere a Borgata Aurelia. Entro cinque giorni il giudice disporrà l’interrogatorio di garanzia durante il quale il ragazzo potrà spiegare o meno quanto effettivamente accaduto quella notte.


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