Annamaria Lupi

La sindaca di Viterbo Chiara Frontini ieri non si è presentata alla consulta d'ambito. Una defezione che pone a serio rischio l’approvazione oggi, in sede di assemblea dei sindaci, del piano di revisione tariffaria. A meno che, come auspicato dai sindaci della consulta presenti alla conferenza stampa convocata nel pomeriggio di ieri, “la notte non porti consiglio”. La Frontini, contraria agli aumenti, ha infatti preannunciato che non parteciperà neanche all’assemblea odierna.

“Basiti” è il termine usato dal presidente Ato Alessandro Romoli per illustrare il pensiero dei partecipanti alla Consulta. «Non era mai successo che il Comune capoluogo si sottraesse al confronto propedeutico ai lavori dell’assemblea».

«Il Comune di Viterbo - stigmatizza - si dimostra disinteressato alla gestione del problema Talete e pone oggi l’assemblea in una situazione di incertezza totale».«Se oggi non approviamo il piano tariffario, Talete non potrà accedere al bonus elettrico né ai fondi Pnrr. Non solo perderemo risorse per centinaia di milioni di euro per progetti già presentati ma dovremo anche restituire 17 milioni di euro, in parte già spesi». «Se l'approvazione non passa e la società fallisce - rimarca - questo problema avrà un nome e cognome e lo dovrà spiegare a cittadini e dipendenti della società».«Oggi siamo a un bivio importante» gli fa eco il sindaco di Capranica, Pietro Nocchi evidenziando che «la Provincia è la casa di tutti i Comuni, non solo di Viterbo che decide di lavarsi le mani, restando a guardare da lontano».

Romoli, i sindaci presenti alla conferenza - Ermanno Nicolai di Tessennano e Adelio Gregori di Vasanello - il direttore Ato Giancarlo Daniele e lo stesso amministratore unico di Talete Salvatore Genova hanno sottolineato la disponibilità dimostrata verso Viterbo sia per quanto riguarda l'ingresso del Comune capoluogo nella Consulta sia per gli incontri 'bilaterali' avvenuti tra la Frontini, la direzione Ato e la dirigenza della società.E l’amministratore Genova ribadisce che «senza l'approvazione del piano tariffario non ci sarebbero le condizioni per continuare» e comunica che oltre a quello ha anche redatto il piano di sviluppo della società, in cui si tiene conto dei fondi Pnrr per predisporre progetti. «Mi sembra la tempesta perfetta. - dichiara - Si fa una battaglia per non cedere il 40% ai privati rischiando di cedere tutto a costo zero».E a chi gli chiede se oggi in caso di mancata approvazione si dimetterà, risponde laconico «Valuteremo».