CIVITAVECCHIA - Migliorano le condizioni della 31enne Erika Esposito, la ragazza accoltellata nella notte tra domenica e lunedì in casa, in un appartamento di via Cantù, una traversa nella parte alta di via Terme di Traiano. Ad aggredirla il marito, il 24enne di origini tunisine Adouni Mokhtar, attualmente ricercato. Su di lui pende l’accusa di tentato omicidio. Le coltellate, che per fortuna non hanno compromesso organi vitali anche se una è riuscita a perforare il polmone, sono state inferte al termine di una lite scaturita per motivi di gelosia. Un malessere che il ragazzo, a quanto pare, covava già da qualche giorno, sfociato nell’aggressione notturna.

IL RACCONTO “Questo non è amore” ha scritto ieri sera sui social Erika, pubblicando una sua foto nel letto dell’ospedale San Paolo, dove si trova ricoverata. «Questa è una ferita che mi porterò dietro a lungo» ha confessato la 31enne, barista a via Terme di Traiano, locale dove, da quando è stata resa nota la notizia, sono arrivati attestati di vicinanza e di affetto. La ragazza ha raccontato quindi del litigio, dell’aggressione e delle coltellate inferte dal marito: non se lo sarebbe mai aspettato. Eppure è stata colpita, una, due, fino a sei volte. Prima alla schiena, poi al collo, quando si è girata per cercare di fermarlo e parere i colpi rivolti verso di lei. Grida e urla che hanno spinto la sorella di Erika, che abita al piano sopra, a scendere: è stata la sua salvezza. «Per fortuna è intervenuta lei - ha confessato la donna - mi ha davvero salvato la vita. Ho diversi punti, sono stata colpita alla schiena e al collo». Un dolore fisico, che migliora per fortuna di ora in ora. «Mai nella vita avrei pensato di doverti difendere dalla persona che avrebbe dovuto passare il resto della vita accanto a te - ha scritto sui social proprio la sorella - so che sei forte e che supererai anche questa , la supereremo insieme . Onorata di essere stata lì in quel momento, riprenditi sorella».
Inizialmente trasportata al San Paolo in codice rosso e ricoverata in prognosi riservata, le condizioni della trentunenne sono apparse per fortuna meno gravi di quanto inizialmente sembrasse. Ma la ferita, profonda, resta quella psicologica. «Non mi sarei mai aspettata una cosa simile» ha sottolineato ancora Erika che lo scorso anno aveva sposato Adouni Mokhtar. Le fotografie che riempiono le bacheche sui loro profili social parlano di una coppia felice ed innamorata. Poi la gelosia che avrebbe portato il ragazzo a controllare il telefono cellulare di Erika, fino a scagliarsi contro la sua auto domenica mattina. E poi ancora il litigio la sera. Fino alle coltellate e alla fuga del tunisino.

LE INDAGINI E da quel momento è ricercato in tutta la città. E non solo. Sono ricerche serrate, con il tunisino che potrebbe avere le ore contate. I carabinieri della Compagnia di Civitavecchia, che stanno conducendo le indagini, stanno passando al setaccio ogni angolo, anche con l’ausilio di unità cinofile e dell’elicottero che questa mattina ha sorvolato per ore la città. In campo anche Polizia di Stato e Guardia di finanza: tutti sulle tracce del 24enne. In un primo momento sembrava che l’uomo fosse stato trovato nella tarda serata di lunedì, ma così non era. Si ascoltano amici e conoscenti, si setacciano posti dove potrebbe essersi nascosto. Si cerca di capire se possa aver potuto contare sull’aiuto di qualcuno o meno, essendo scappato a piedi, nella campagna tra via Terme di Traiano e la Braccianese Claudia. Controlli anche agli imbarchi per Tunisi e alla stazione ferroviaria. Ma al momento dell’uomo non ci sarebbe traccia.

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