CIVITAVECCHIA - È già stata fissata l’udienza preliminare a conclusione delle indagini per maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona nei confronti dell’anziano civitavecchiese che sarebbe stato costretto dalla moglie a dormire in uno sgabuzzino di notte e ad uscire di casa per il resto della giornata, con soli 5 euro per mangiare. Mesi di presunte vessazioni, con la vicenda che ha fatto scalpore, portando Civitavecchia nelle scorse settimane sotto i riflettori di diverse trasmissioni televisive nazionali. La donna infatti si troverà il prossimo 28 marzo di fronte al giudice che dovrà decidere poi se rinviarla a giudizio e far aprire quindi un processo nei suoi confronti, oppure archiviarne la posizione. Da una parte l’anziano - che oggi si trova accolto ed accudito in una residenza sanitaria - ed i figli, uno dei quali ha portato a scoprire quanto sarebbe avvenuto all’interno dell’abitazione dei genitori, denunciando i presunti maltrattamenti messi in atto dalla madre nei confronti del padre. Dall’altra la donna, che in questi giorni ha cercato di difendersi dalle accuse, fornendo una versione ridimensionata dei fatti contestati dalla Procura, alla luce della capillari indagini condotte dai carabinieri. Eppure proprio l’uomo ha raccontato delle condizioni in cui avrebbe trovato il padre, trasandato e denutrito, del suo silenzio per paura delle possibili reazioni della donna e forse proprio per non far preoccupare i figli, dello stanzino senza finestre e con un materasso a terra. «Stava bene. Lui voleva stare qui» avrebbe invece detto la donna per difendersi, anche recentemente ai microfoni di “Pomeriggio Cinque”, facendo riferimento anche ad un piccolo lucchetto che però non sarebbe stato chiuso. «Non ho mai maltrattato mio marito». Sarà quindi il gup, a marzo, a decidere.

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