Che ne sarà del Cerveteri, un club con quasi 95 anni di storia? Una domanda a cui anche il primo cittadino Elena Gubetti dovrebbe dare una risposta. L'esperienza Iurato è al capolinea, finisce tristemente dopo che aveva sognato di far diventare la struttura un vero stadio moderno, e la squadra di portarla in serie C. Però aveva fatto i conti con una realtà diversa da quella che si era immaginato, perché se il calcio a Cerveteri dopo gli anni stupendi della serie C non è più risorto è per colpa dei politici e degli amministratori. Il suo entusiasmo, purtroppo, si è scontrato con la genetica della città, che non vuole che si cresca e a malincuore non è mai cresciuta. Sono due le cordate disposte a rilevare il club, a trattare in queste ore. Rimane in vantaggio quella della famiglia Lupi, a capo del Borgo San Martino. Sembra la più accredita, anche la più solida, che potrebbe far dormire sonni tranquilli alla sindaca Gubetti, aperta al dialogo e al confronto. Il progetto di Lupi, infatti, legato anche a un grande marchio nel settore dell'agroalimentare, si articola in un progetto ambizioso, che di fatto sta dando dei buoni risultati con il Borgo San Martino. Altra cordata è rappresenta da personaggi del mondo del calcio locale, sostenuti in prima linea da un commerciante del posto. Per quanto riguarda la squadra, dimezzata nell'organico, si continua ad allenare in vista della gara contro l'Antica Aurelio. Una situazione così disarmante non si vedeva da anni. Sulla panchina verdazzurra, se in questi giorni avverrà il passaggio di consegne, potrebbe sederci Bosco o Graniero.


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