LADISPOLI – Prese una cinta dopo aver visto la figlia che baciava il fidanzatino in foto. La colpì e poi si scagliò anche contro l’altra figlia e la compagna che nel cuore della notte trovò il coraggio di fuggire e chiedere aiuto ai carabinieri. Il padre, Emanuele Orefice, operatore ecologico di 35 anni, venne arrestato ma a distanza di mesi i suoi legali hanno chiesto in tribunale a Civitavecchia una perizia psichiatrica per capire se fosse nel pieno delle sue facoltà mentali, oppure no, durante i fatti accaduti lo scorso anno. Con l’ammissione da parte del giudice della richiesta, la nuova udienza è stata fissata per il prossimo 8 marzo. Nel frattempo un perito effettuerà degli accertamenti su Orefice inchiodato dalle accuse che vennero confermate dalle stesse minori sentite dal gip durante l’incidente probatorio dell’indagine preliminare. Orefice, a settembre 2021, era stato già condannato in via definitiva a 3 anni per lesioni gravissime aggravate dai futili motivi per aver picchiato Marco Bertazzoni, fino a fargli perdere l’uso di un occhio.


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