MONTEFIASCONE – «Dopo diversi mesi dalle dichiarazioni rese al consiglio comunale del 10-05-2022 dal sindaco De Santis, dall’assessore Cimarello, dall’assessore Merlo e dal vice sindaco Cicoria, riguardo il taglio di 3 pioppi secolari in zona lungolago di Montefiascone, il mistero delle piante suicide non è ancora stato svelato» A dirlo è il consigliere di minoranza Massimo Ceccarelli. «Abbiamo chiesto come consiglieri di minoranza a tutti gli organi competenti (comune, carabinieri forestali, Provincia, Demanio e regione Lazio), di visionare gli atti corredati dalle autorizzazioni e copia della fattura dei lavori del taglio, alla fine di fare chiarezza sull’accaduto. Il 14-06-2022 la risposta della polizia municipale evidenziava che seppur non individuata catastalmente, la pertinenza è della Provincia, sottolineando che questo settore non ha competenze specifiche sull’area e si trova nell’impossibilità di advenire a quanto richiesto. Il 15-06-2022, risponde il dirigente del patrimonio del comune affermando che l’ufficio non ha provveduto ad alcuna autorizzazione in quanto ente non competente. Il 25-06-2022, rispondono i carabinieri forestali che precisano che istituzionalmente non rientra nelle competenze di questa arma effettuare sopralluoghi propedeutici al taglio delle piante isolate, alberature, aree boscate, nel rilasciare autorizzazione che per legge sono demandate alle amministrazioni competenti, nello specifico all’Amministrazione Provinciale di Viterbo che risultano dal frazionamento catastale su cui la S.P. in questione è ubicata. Il 30-08-2022, il Demanio regionale ci fa presente di non aver rilasciato autorizzazione e di non aver mai fatto nessun tipo di intervento sul lungolago. In data 15-11-2022, nonostante solleciti scritti e verbali indirizzati agli uffici competenti e al presidente, la Provincia non ha ancora dato nessuna risposta in merito. È una semplice coincidenza che il sindaco sia consigliere provinciale e l’assessore Cimarello sia un dipendente della Provincia?», chiede Ceccarelli, che aggiunge: «A questa amministrazione paladina dell’ambiente volevo ricordare che le piante secolari ricadono in zona particolarmente di pregio con vincolo paesaggistico e in zona a protezione speciale. A chi spetta la vigilanza del territorio? Pretendiamo che l’amministrazione faccia chiarezza».


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