LADISPOLI - Poche carrozze rispetto alla mole di utenti che quotidianamente frequentano la tratta. Sedili occupati dalle valige dei crocieristi che scesi a Civitavecchia si portano nella Capitale (o viceversa) e pendolari costretti a viaggiare in piedi, sulle scale, davanti alle porte di salita e discesa dal treno e ammassati lungo i corridoi. Le condizioni di viaggio degli utenti della Fl5 Roma - Civitavecchia diventa ogni giorno che passa sempre più insostenbiile. Le denunce arrivano sempre dai pendolari: lavoratori, studenti che per necessità devono affrontare quelli che negli anni sono stati ribattezzati “i viaggi della speranza”. «Penso che si debbano adottare misure per smistare i crocieristi a Civitavecchia su treni diversi. In caso di frenata brusca o incidente si rischia grosso», scrive Monica. «Purtroppo Civitavecchia ha bisogno di un servizio ferroviario a carattere metropolitano con frequenza 15 o 20 minuti almeno dalle 5 alle 21 per tutti i giorni dell anno, solo cosi, si possono distribuire pendolari crocieristi vacanzieri del fine settimana e chi più ne ha più ne metta , su piu treni», gli fa eco il signor Carlo. Ed infatti, se già durante i giorni feriali viaggiare è un vero e proprio incubo, durante il week end e in particolar modo la domenica diventa un’odissea vera e propria. Al sovraffollamento di ogni giorno, infatti, vanno ad aggiungersi anche i disagi causati dal minor numero di treni a disposizione lungo la tratta che complica notevolmente la situazione.


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