CIVITAVECCHIA - «Al momento non c’è nulla di definito, soltanto delle interlocuzioni». A parlare così è il capogruppo della Lega Raffaele Cacciapuoti, a proposito delle notizie che da giorni si susseguono circa un imminente passaggio in Fratelli d’Italia da parte sua e del presidente del consiglio comunale Emanuela Mari, da sempre in Forza Italia dove il mese scorso si è candidata al Senato della Repubblica, risultando prima dei non eletti dietro Maurizio Gasparri.

Cacciapuoti, però, tiene anche a sottolineare che le sue “interlocuzioni” non hanno a che fare con quelle della presidente Mari, azzardando anche una metafora geometrica “neo-euclidea”: «Sono due questioni parallele che poi potrebbero intersecarsi in un punto comune».

Altro che convergenze parallele, neppure Aldo Moro (in realtà fu Eugenio Scalfari ad inventare il famoso ossimoro, ndr) avrebbe saputo elaborare un concetto più paradossale.

Come paradossale appare in effetti tutta la vicenda così come è nata ed è stata “montata” da voci e gossip che già danno per fatti sia il passaggio di Cacciapuoti, che quello di Mari, per la quale già si parla anche di una nuova candidatura, stavolta alle regionali e nella lista di FdI in coppia con Marco Bertucci.

Fantapolitica? Così sembrerebbe, per le modalità con cui tutto questo dovrebbe avvenire e soprattutto perché logica vorrebbe che in caso di ingresso nel partito, sia Mari che Cacciapuoti dovrebbero dichiarare di passare all’opposizione, decretando di fatto la messa in minoranza del sindaco Tedesco.

Ma dalle dichiarazioni di Cacciapuoti, che la Lega si prepara a rimuovere da capogruppo, e dalle riunioni di questi giorni a palazzo del Pincio (ieri Tedesco, Mari e Cacciapuoti si sono chiusi in conclave per fare il punto della situazione, ndr) è evidente che più di qualcosa bolle effettivamente in pentola. Senza evidentemente che a chi starebbe per entrare in Fratelli d’Italia importi molto della situazione a dir poco imbarazzante che si verrebbe a creare in caso di un ingresso nel partito senza la contestutale “sfiducia” a Tedesco con la dichiarazione di aderire al gruppo di FdI stando quindi in minoranza, dove del resto proprio la Lega e Forza Italia hanno a suo tempo relegato i meloniani e la Svolta.

Una situazione che di fatto nell’aula Pucci non si potrebbe neppure concretizzare, in quanto il capogruppo Vincenzo Palombo (al quale da regolamento spetta accettare l’adesione di altri consiglieri al gruppo di FdI) ha più volte dichiarato, insieme al collega Giancarlo Frascarelli, di non avere alcuna intenzione, allo stato attuale e dopo 2 anni di divergenze piuttosto marcate su diverse delibere e provvedimenti, di rientrare in maggioranza.

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