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ITERBO - Si è svolto nei giorni scorsi “AI4Future - AI per le imprese, l’evoluzione imprescindibile”, convegno organizzato da Datrix Group in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia e l’Associazione Alumni, e patrocinato da Regione Lazio.


Un convegno ricco, di voci e contenuti, che ha coinvolto oltre 200 ospiti, tra relatori, aziende e studenti. I locali storici di Santa Maria in Gradi, ha infatti ospitato un panel di professionisti autorevoli del mondo tech e industriale italiano, da Lenovo a Enel X, da Banca Generali a Translated, da DiMar Group Spa a Talent Garden. Accanto a loro, anche autorità e istituzioni - come Camera di Commercio di Rieti e Viterbo, Provincia di Viterbo e Federlazio - le imprese del territorio, gli studenti dell’Ateneo e delle scuole superiori della città e dei Comuni limitrofi. Moderati da Luciana Maci, coordinatrice editoriale di EconomyUp, gli interventi hanno raccontato tutti i tipi di applicazioni possibili dell’intelligenza artificiale, i loro casi pratici nel business, dalla manifattura al Telco, dalle PMI ai colossi dei servizi digitali, fino a parlare di etica, sostenibilità, competenze e privacy. «La maggior parte delle nostre decisioni è frutto del cosiddetto pensiero umano veloce: si fondano su efficaci “intuizioni esperte” e spesso funzionano, in situazioni di emergenza reagire in fretta è fondamentale. Ma il pensiero veloce non sa valutare bene rischi e probabilità, e le nostre decisioni quindi non sono sempre adeguate - ha esordito Piero Poccianti, già presidente di Aixia - In questo senso ci viene in aiuto l’AI, ma per determinarne gli effetti dobbiamo sempre capire il contesto, definire le risorse che abbiamo a disposizione, stabilire gli obiettivi e comprendere i vincoli». “Con l’AI si aprono opportunità enormi, ma la sua qualità e il suo valore dipendono dalla componente umana, dalla capacità e competenza dei soggetti che la sviluppano, la implementano e la utilizzano. Lasciamo che gli algoritmi facciano il loro lavoro, sotto il nostro controllo, e troviamo il modo di sviluppare e specializzarci in tutte quelle attività in cui l’essere umano è ancora superiore, per dare vita a un ambiente di fabbrica diverso dal passato, dove la pura attività manuale lascia il posto ad attività di più alto profilo” gli ha fatto eco Massimo Chiriatti, Chief Technical & Innovation Officer di Lenovo e autore del libro “Incoscienza Artificiale”.