«Le Orme di Persefone sono vive e lottano con chi ci merita». Lo assicurano dall’associazione nata a luglio dello scorso anno con l’intento di collaborare con istituzioni, associazioni, cittadini, realtà culturali ed enti pubblici e privati per promuovere il riconoscimento del Cimitero Monumentale di Civitavecchia come bene culturale di primaria importanza per la città e per i suoi cittadini. «È capitato, in questi mesi, di sentirsi dire "Non state facendo più nulla" - spiegano - rassicuriamo i nostri sostenitori che, a dispetto di quello che appare sui social, continuiamo a prenderci cura della struttura. Abbiamo studiato e non fineremo mai di farlo. Abbiamo cercato strade nuove e nuove voci per perseguire quelli che sono i nostri obiettivi statuali. Abbiamo presentato Progetti all'amministrazione comunale, rimasti inascoltati, e partecipato a bandi, non vinti. Abbiamo fatto segnalazioni alle istituzioni e a volte abbiamo ottenuto qualcosa, altre volte solo porte in faccia. Non è passata una settimana, in questi mesi, senza che uno di noi non abbia varcato il cancello sulla via Aurelia». Un impegno costante, quindi. «Orgogliosamente - hanno confermato - non siamo lo specchio delle istituzioni: non vestiamo a festa il nostro bel cimitero alla vigilia delle festività dei morti, mentre per gli altri 350 giorni all'anno lo trattiamo come una semplice e prezzolata fossa a tempo, per cadaveri in scadenza». È l’esempio di questi giorni, con il cimitero che si sta preparando al ponte di Ognissanti, ma che fino a ieri continuava ad avere criticità, come dimostra l’immagine relativa all'area NC76 (lato Fiumaretta). «Come dire - hanno concluso - passata la festa, gabbati i santi, insultati i morti e per i loro cari una strattonata ai fondelli».


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