Le principali sfide dell’umanità contemporanea, quelle al cambiamento climatico e all’uso efficiente delle risorse, trovano nel Mediterraneo un banco di prova privilegiato. Il Mare Nostrum è uno degli hotspot globali degli effetti del cambiamento climatico, è il bacino che si sta scaldando più in fretta, qui il livello del mare subirà i maggiori innalzamenti e i fenomeni atmosferici estremi saranno più frequenti, con conseguenze che si preannunciano irreversibili e catastrofiche. È questo il focus geo-economico di Blue planet economy Expoforum 2022, la tre giorni organizzata da Fiera Roma e da Mar - Marine Activities and Research Association, in programma fino ad oggi. Il forum affronta i trend-topic più attuali della Blue Economy nell’unica declinazione possibile, quella dell’innovazione verso la piena sostenibilità. Intervenuto alla prima giornata anche il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centro settentrionale Pino Musolino, che ha illustrato «l’idea di far diventare il porto di Civitavecchia un hub di economia circolare. Un’opportunità - ha spiegato Musolino - per far crescere l’economia del nostro territorio ma anche per ovviare a un problema che anche la Capitale ha rispetto alla gestione dei rifiuti: dobbiamo passare dall’idea che il rifiuto sia qualcosa di inutile, all’idea che possa divenire materia prima per un nuovo ciclo produttivo, a servizio dell’economia del territorio, della Regione e del Paese». L’ambizione della tre giorni, come spiegato dal presidente del Comitato tecnico scientifico Enea Roberto Morabito « è diventare un momento di incontro e riflessione che coinvolga imprese, comunità scientifica, istituzioni di tutti i Paesi Mediterranei - ha spiegato - innescando una grande riflessione su come affrontare la transizione ecologica e creando un’occasione per rafforzare il dialogo tra le sponde del Mediterraneo e offrire proposte e soluzioni».


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