CIVITAVECCHIA - Importante novità per i lavoratori dell'appalto delle pulizie del comune di Civitavecchia. Il Tribunale di Civitavecchia - sezione lavoro - al quale un gruppo di lavoratori si è visto costretto a ricorrere, attraverso l'impegno del capogruppo della Svolta Fabiana Attig ed il lavoro capillare dell'avvocato Giuseppe Ladisi, ha infatti emesso nei giorni scorsa una sentenza attraverso la quale, superando tutti gli atti della stazione appaltante, ha di fatto riformulato i contratti, obbligando quindi Euro&Promos, titolare dell'appalto, a riassorbire questi lavoratori, riconoscendo il principio della clausola sociale.

Soddisfatta del risultato, ma al tempo stesso rammaricata per essere dovuta ricorrere al giudice del lavoro per vedere applicate delle disposizioni di legge, la consigliera Fabiana Attig, la quale ha ricordato il percorso fin qui compiuto, illustrando illustrando quella che sarà ora la strada che si aprirà.

"Finalmente è stata messa la parola fine ad una pagina che ci ha visto affrontare un percorso in piena solitudine - ha spiegato, affiancata dai lavoratori fuori Palazzo del Pincio, location scelta ad hoc per la conferenza stampa - nonostante i pronunciamenti del Tar e del Consiglio di Stato, non è stata svolta di nuovo alcuna gara, con il consorzio Tedeschi che è andato avanti in deroga. Fino al 14 marzo scorso, quando i lavoratori sono stati chiamati a consegnare documenti personali a Fiumaretta per poi vedersi, due giorni dopo, letteralmente scacciati dal Comune dopo anni e anni di lavoro, senza un contratto in mano e senza alcuna comunicazione ufficiale. Io stessa in Consiglio comunale feci appello al Pincio, per affrontare questa soluzione; silenzio dell'assessore Barbieri che nel frattempo convocava cabine di regia su altro, un sindaco che disse che non poteva interferire con gli uffici ed un segretario generale che mi rispose che la clausola sociale non esisteva più".

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Il Tribunale oggi dispone quindi il reintegro dei lavoratori, condannando la società al pagamento delle spese. "Questa è una grande vittoria, anche politica - ha aggiunto Attig - nei confronti di un'amministrazione che non tutela i deboli e che, con estrema superficialità, non ha pensato minimamente di verificare se quanto denunciato da me e dai lavoratori in consiglio potesse avere o meno un qualche fondamento di verità.  Si sarebbero risparmiati tempo, soldi e sofferenza a questi uomini e donne, da anni al servizio del Comune. Inoltre tale sentenza apre la strada a decine di potenziali ricorsi per altri lavoratori, come ad esempio il quelli del portierato, che nel loro percorso lavorativo hanno subito lo stesso trattamento. In questo caso bisognerà tornare in consiglio comunale per reintegrare il servizio che è passato nel frattempo a Csp. Il danno potenziale per una amministrazione pubblica - ha concluso -  è molto consistente".

Il prossimo passo è quello di avviare le procedure per l'istanza di reintegro anche per altri 8 dipendenti (dei 12, in 4 al momento sono quelli coinvolti dalla sentenza per i quali si è potuto percorrere la strada della procedura d'urgenza ndr), rivalendosi anche nei confronti del Pincio "in qualità di committente - ha concluso Attig - per non aver fatto rispettare quanto disposto da Anac e dal codice degli appalti e valutando la possibilità di chiedere la revoca dell'appalto a Euro&Promos".