CERVETERI – Per comitati e associazioni non c’è alcun dubbio: «Il Jova Beach Party ha provocato un considerevole impatto su piante e animali delle spiagge». E da qui allora nasce il Coordinamento nazionale per la tutela degli ambienti naturali dai grandi eventi. Singoli cittadini e realtà associazionistiche si sono unite per contrastare fermamente i concerti in spiaggia proposti ormai da anni da Lorenzo Cherubini. Infinite polemiche anche a Campo di Mare, frazione di Cerveteri, dove Jovanotti nell’ultima estate ha proposto addirittura due date, paralizzando una località intera, impedendo ai turisti di raggiungere le spiagge e chiudendo anche alcuni stabilimenti balneari che si sono fatti sentire in questi giorni minacciando azioni legali. Ma soprattutto per gli ambientalisti è il delicato tema dell’habitat naturale a preoccupare. A pochi metri dal palco e da decine di migliaia di persone si trovava la Palude di Torre Flavia con tutta l’avifauna migratoria. I fratini, uccelli rari e ormai noti in tutta Italia proprio perché in via d’estinzione, hanno deposto le uova e sono stati messi in pericolo. «In questi grandi eventi – evidenzia il Coordinamento in una nota - i danni sono immediati, come lo sbancamento delle dune con la distruzione di specie botaniche tutelate dalle norme europee e italiane per far posto all'area del concerto e la completa alterazione di siti di nidificazione di rare specie di uccelli, come il fratino. A questi si affiancano quelli a lungo termine: gli habitat danneggiati, rifugio e casa per decine di specie animali, anche a rischio di estinzione, impiegheranno molti anni per rigenerarsi».

Per chi ha a cuore le sorti di questo tratto costiero, iniziative di questa portata non impattano solo sugli ecosistemi naturali, ma generano ripercussioni negative anche da un punto di vista sociale, economico e culturale. «La nascita di un coordinamento nazionale per la tutela degli ambienti naturali dai grandi eventi, dalle spiagge alle montagne – è la spiegazione dei promotori - ha lo scopo di attuare un percorso di lotte che andranno ad interpellare non solo le istituzioni e la politica italiana, ma anche gli organi istituzionali europei, utilizzando ogni strumento che i sistemi democratici ci consentano. Le spiagge non sono solo un mucchio di sabbia usa e getta, ma la casa di animali e piante. Porre un freno all'invasione di questi luoghi è un segno di civiltà».

Tra i vari movimenti Italia Nostra, Marevivo, Sea Shepherd, Lipu, Garol, Federazione Nazionale Pro Natura, Gruppo Cittadini volontari e attivisti per l’Ambiente, Ladispoli e Cerveteri, Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, Interpolis, e tanti altri ancora iscritti praticamente da tutta Italia.

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