CIVITAVECCHIA - Il Pua di viale Etruria è un modello vincente che la Asl Roma 4 sta cercando di esportare su tutto il territorio. Il Punto unico di accesso di via Etruria (Distretto 1) è stato una grande innovazione, nata su input regionale, che nel corso degli anni ha visto partire anche attività pionieristiche, poi diventate norma a distanza di anni, come lo psicologo del Pua che dal 2020 ad oggi ha servito oltre 500 utenti. L’obiettivo del Pua è quello di favorire al massimo l’integrazione socio sanitaria, prendendo in carico l’utente in ogni suo bisogno.

https://www.youtube.com/watch?v=Zj6gro5h3hI&ab_channel=Civonline

«Nella strutturazione organica dei Pua - spiega il direttore del Distretto 1 Maria Cristina Serra - le figure essenziali devono essere ben individuate quindi medico, infermiere ma soprattutto l’assistente sociale. Nel nostro Distretto, in particolar modo, grazie alla grande collaborazione che abbiamo avuto con i servizi del piano di zona e con i servizi sociali del Comune, siamo riusciti a dare un input anche più innovativo integrando nel nostro Pua il segretariato sociale, in modo che il cittadino trovi veramente il massimo della porta unica di accesso e quindi l’integrazione completa di tutto il suo bisogno sia sanitario che sociale».

A via Etruria si è puntato molto sulla formazione degli operatori per rispondere al meglio ai bisogni dell’utenza. «La grande innovazione pioneristica - ha continuato Serra - consiste nel fatto che nel 2020, in occasione della pandemia, ci siamo resi conto che forse era utile nel territorio fornire una attività di tipo sanitario inquadrata nello psicologo del Pua di distretto e questa figura ad oggi ha avuto un grande successo tant’è che dal 2020 al 2022 sono passate più di 500 persone di varie fasce, di età dai giovani agli adulti. Molti sono stati i caregiver, o familiari in difficoltà nella gestione di pazienti gravemente disabili ma anche di giovani che hanno avuto problemi di disturbi del comportamento alimentare o propriamente psicologici, di integrazione sociale, proprio per la chiusura delle loro attività ludiche e scolastiche. Questa - ha sottolineato Serra - è un’attività che spero possa al più presto essere implementata all’interno di tutti i Pua».

PNRR - Ma dai progetti che prenderanno vita grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr arrivano nuovi input per i Pua della Asl Roma 4. «I servizi previsti da standard nelle case di comunità - spiega Serra - trovano il Punto unico di accesso che chiaramente è il front office di tutta la richiesta del bisogno sanitario, il Pua entrerà poi in collegamento di articolazione funzionale con le centrali operative che dovranno poi ricevere il bisogno del cittadino attraverso il Pua e indirizzare e accompagnare nei servizi territoriali o residenziali più idonei».

©RIPRODUZIONE RISERVATA