CIVITAVECCHIA - “Il consiglio di amministrazione dell’Università Agraria di Civitavecchia, terminato il mandato di governo a seguito di formale indizione di nuove elezioni, ha potere di azione limitatamente all’adozione di atti di ordinaria amministrazione, nonché di atti urgenti e indifferibili”.

Lo dichiara la Regione Lazio – Direzione Agricoltura – Area Governo del Territorio e Foreste, in un atto trasmesso all’ente civitavecchiese, alla Città Metropolitana di Roma Capitale, ai Carabinieri forestali, al Comune di Civitavecchia, alla Direzione Regionale Ambiente, alla Lipu e alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e dell’Etruria meridionale.

Con chiaro riferimento allo Statuto dell’Agraria e soprattutto al parere richiesto all’Avvocatura della Regione, arrivato lo scorso 29 luglio, vengono evidenziate delle criticità già oggetto di scontro politico in città.  Alla vigilia dell’eventuale avvio del procedimento di approvazione della variante al vigente Piano di Gestione e Assestamento Forestale dell’ente agrario, viene ribadito che “tra le criticità rappresentate si evidenzia che il consiglio di amministrazione dell’Ente, terminato il mandato di governo e a seguito di formale indizione di nuove elezioni, ha potere di azione limitatamente all’adozione di atti di ordinaria amministrazione nonché di atti urgenti e indifferibili. Atti a cui non possono essere ricondotti gli strumenti di pianificazione, che, in quanto eccedenti l’ordinaria amministrazione e in quanto non urgenti e indifferibili non possono essere assunti allorché l’organo deputato versi in regimi di prorogatio.

Unica eccezione, da quanto rappresentato, è una articolata motivazione di comprovata urgenza di evitare danni gravi al paesaggio naturale o all’assetto urbanistico che, tuttavia, dovrà essere oggetto comunque di specifica valutazione al fine di determinare il presunto carattere di urgenza ed indifferibilità”.

Nello stesso atto la Regione si è espressa anche sulla figura del presidente facente funzioni: “Il consiglio di amministrazione autoconvocatosi per la nomina senza una formale convocazione da parte del presidente eletto, non ha potere di designazione di tale figura, oltretutto non prevista dallo statuto dell’Ente”.  Nella risposta originale dell’Avvocatura, viene ricordato che il Consiglio di amministrazione dell’Agraria di Civitavecchia si è insediato il 29 aprile 2015 a seguito di regolari elezioni ed è scaduto il 29 aprile 2020, due anni fa. Le successive elezioni non sono state indette, la data non è stata fissata secondo le stringenti tempistiche previste e il regime di prorogatio sine die, secondo l’Avvocatura della Regione, come pure la durata degli organi scaduti “appare rimessa al loro totale arbitrio”. E questo – sempre secondo gli atti trasmessi – nonostante i problemi legati al Covid 19.

“L’epidemia in questione – continua la nota dell’avvocatura – non è dunque una valida causa giustificativa alla mancata indizione delle doverose consultazioni elettorali”. In buona sostanza per Damiria Delmirani il tempo è scaduto: deve procedere necessariamente a nuove elezioni poiché, riprendendo le parole contenute nel medesimo atto, all’interno dell’ente si evidenzia "un grave stato patologico che investe gli organi dell’Università Agraria di Civitavecchia i cui atti non possono più ritenersi espressione della volontà degli associati".