ALLUMIERE - A meno di una settimana dalla tornata elettorale di domenica scorsa il PD di Allumiere tira le somme e fa un'attenta analisi del voto partendo da quello che li riguarda ''da vicino'' fino poi a scendere ad un primo livello di analisi che "nei prossimi giorni e settimane sarà affrontata con serietà e rigore". "Ad Allumiere - spiegano dalla segreteria del PD di Allumiere - in questa tornata elettorale la coalizione di centro sinistra ottiene 469 voti, pari al 22,12%, un risultato che supera il 20% ottenuto nel 2018; il PD ne esce in perdita di circa due punti percentuali, dal 19.9% del 2018 al 17,48% di questa tornata. Un partito che chiaramente deve riflettere sulle proprie criticità, ma che a livello territoriale ha comunque mostrato un tenuta più stabile rispetto ai comuni limitrofi, alcuni dei quali amministrati da coalizioni in cui in maggioranza è presente il Partito Democratico (Tolfa 14,7%, Civitavecchia 17.19%, Cerveteri 15,8%, Ladispoli 13,7, S.Marinella 14%). Serve chiaramente un lavoro di rigenerazione dell’attuale PD, che parta necessariamente dai territori, dai contenuti, dai temi e dai bisogni, ma non accettiamo “lezioni” da chi, professandosi sempre più a sinistra, ha invece permesso che la destra entrasse nel consiglio comunale di Allumiere, sotto il velo della lista civica. A tal proposito, senza dubbio, un’indiscussa vittoria è quella di Fratelli D’Italia, che diventa il primo partito di questa tornata elettorale, soprattutto grazie al lavoro dell’assessore Sgriscia, che, oltre ad avere avuto un risultato importante a livello personale, con questo ulteriore risultati conferisce una connotazione molto precisa e indiscussa a questa amministrazione, divenendo un importante punto di riferimento per la destra nel territorio. Perde consenso, rispetto al 2018, Forza Italia, che dal 9,9% scende al 7,47 di questa tornata. Fallimento totale per il movimento cinque stelle che da oltre 1040 voti del 2018, pari al 40.7%, ottiene il 21,4%, esattamente la metà, pari a 454 voti in numeri assoluti. Grande difficoltà anche per la sinistra di Unione Popolare e PCI che raggiungono 76 voti, rispettivamente 43 e 33, pari al 2% e 1,5%. Positivo il risultato del Terzo Polo, sostenuto sul territorio dalla Consigliera Regionale Marietta Tidei, che in questa fase raccoglie 103 voti, pari al 4,86%. Questa una prima analisi con numeri alla mano, una vittoria, quella della destra di Fratelli di Italia, che segue la scia del dato nazionale. Per il centrosinistra: basta puntare il dito alla ricerca del colpevole, ognuno di noi è chiamato a prendersi le proprie responsabilità per aprire finalmente una discussione reale che vada oltre l’indice della propria mano". La segreteria del PD collinare poi ringrazia "tutti i nostri elettori e i tanti militanti che continuano ad impegnarsi, nonostante la complessità di questa fase storica" e in virtù delle considerazioni da loro fatte, cercano di guardare avanti. "Pensiamo che il percorso di ricostruzione di una grande forza popolare di centrosinistra non si possa limitare solo agli iscritti ed elettori del PD, ma debba andare oltre, coinvolgendo cittadini, associazioni, lavoratori, donne, giovani, che hanno a cuore il destino dell’Italia governata dalla Destra. Per questo pensiamo che la rigenerazione non si possa risolvere con un Congresso, che, con le regole attuali, si ridurrebbe alla solita conta delle Primarie. Per questo pensiamo che non sia sufficiente una chiamata di queste forze civiche ad entrare nel PD, si deve avviare un processo dove insieme vogliamo ridefinire obiettivi, pratiche ed organizzazione. Nelle diverse analisi che abbiamo letto sulla situazione locale, assistiamo ad una certa confusione, che in parte comprendiamo, in quanto frutto di una troppo prolungata assenza di riferimenti. Se è vero che il Partito Democratico, ad Allumiere e non solo, è stato per troppo tempo appiattito sui personalismi e se è vero che i suoi dirigenti sono stati troppo concentrati a rincorrere i favori di una certa rappresentanza istituzionale, ormai obsoleta e lontana dai bisogni di un paese in continua evoluzione, è anche vero che le stesse persone che questo sistema lo hanno tenuto in piedi per decenni per poi giurargli una guerra senza sconti, oggi ne rivendicano la paternità in termini di numeri. Come abbiamo detto, comprendiamo la confusione e il senso di smarrimento che porta a pensare che basti cambiare “nome o simbolo” a qualcosa per renderlo diverso, ma, secondo noi, c'è bisogno di un passo ben più lungo: o quel passato si rivendica o si rinnega e, se si vuole rinnegarlo, o comunque riconoscerne il fallimento, noi ci siamo, superiamolo". Dal PD poi concludono evidenziando: "Non riconoscere gli errori è da sciocchi e noi, che con grande senso di responsabilità abbiamo preso in mano la segreteria del Partito Democratico nella sua fase in assoluto più delicata, ereditandone i cocci e i fantasmi del passato, siamo pronti a metterci in discussione e a voltare pagina. Auspichiamo, quindi, che sia apra il prima possibile un dialogo costruttivo con tutti coloro vorranno spogliarsi dei pregiudizi e del rancore, per costruire nel tempo un progetto nuovo, libero e di prospettiva". ©RIPRODUZIONE RISERVATA