CIVITAVECCHIA -Un'interrogazione urgente, in apertura di consiglio comunale, che con molta probabilità travalicherà i confini della Pucci, con la vicenda che verrà segnalata anche in altre sedi. Lo ha fatto intendere il consigliere comunale della Svolta Fabiana Attig a seguito di quella che ha definito "non risposta" da parte del sindaco Tedesco, chiamato in causa in merito al comportamento del dirigente del personale di Csp Paolo Iarlori, che nei mesi scorsi avrebbe preso parte ad una riunione - in via telematica - del Dipartimento nazionale Lavoro di Fratelli d’Italia, collegandosi dal proprio ufficio di via Terme di Traiano. Prendendo spunto da una serie di articoli di stampa, Attig ha ricordato al Sindaco la gravità rappresentata dal fatto "che il presidente di una società pubblica, autorizzi i dipendenti a fare un utilizzo privato e a trarre utilità dal patrimonio pubblico, non solo configura una condotta palesemente illegittima - ha spiegato - ma sembrerebbe concretizzare gli elementi di una fattispecie penalmente rilevante. Csp è una società interamente partecipata da un ente pubblico e pertanto il rapporto di lavoro è disciplinato dal Dlgs 165/2001. Non può gestire il personale colui che ha dichiarato di essere un dirigente politico, per cui non c'è l'imparzialità, spostandolo a compiti dove può fare politica senza danneggiare il personale di Csp".

Fatti eclatanti, atteggiamento beffardo, comportamento illegittimo. Di questo ha parlato Attig, evidenziando come il socio unico debba pretendere imparzialità e trasparenza. "Se nulla cambia - ha concluso - siamo disposti a rivolgerci presso le sedi opportune".

Sorpreso, si è detto invece il Sindaco. "Strano che queste attività politiche - ha chiarito Tedesco - si scoprono soltanto nell'estate 2022. Non posso come sindaco impedire a qualcuno di fare politica. Se avessi voluto fare un discorso del genere, avrei avuto ampie ragioni; Iarlori d'altronde è stato coordinatore del circolo e nel suo ruolo politico attaccato questa amministrazione anche in modo veemente. Ma non mi sarei mai permesso di andare dal presidente e dirgli di cacciarlo. Non si può neanche chiedere ad un Sindaco di commettere un reato, demansionando o posizionando il dirigente in un altro ruolo, come se potessi farlo, rispetto ad una partecipata sì del Comune, ma con un suo consiglio di amministrazione".

Il primo cittadino quindi si fa da parte. Perchè questa "non è un'interrogazione da presentare a me: il Comune di Civitavecchia non è la Procura" ha aggiunto, evidenziando come i fatti contestati si sarebbero consumati in un "momento di pausa, con un tablet proprio e tramite sistema informatico non collegato a quello della società. E comunque sarebbe sempre il Cda a dover intervenire. Mi auguro che questo possa servire da input, questo sì, per verificare e scoprire si ci sono altre situazioni analoghe, cose che non sono del tutto corrette forse anche più di questa, che coinvolgono anche altre persone che fanno politica".