Annamaria Lupi

Talete, rinviata la consulta d'ambito e l'assemblea dei sindaci. Fissate inizialmente per venerdì scorso, sono poi saltate. La prossima convocazione dovrebbe essere calendarizzata per giovedì 29 settembre. Il giorno successivo è il termine perentorio per l'ingresso dei Comuni commissariati, che ancora non hanno ceduto il servizio idrico, nella Spa. E proprio su tale passaggio si concentrerà l'attenzione dell'Ato. Nei giorni scorsi il presidente della Provincia Alessandro Romoli, riferendosi all'incontro di martedì in Regione sulla presa in carico dei 30 Comuni aveva sottolineato che "si innesta sul tema della situazione finanziaria che vive Talete, strettamente legata alla cassa, di assoluta preoccupazione e di non stabilità totale".

Aggiungendo che la Provincia sta cercando di ragionare con la Regione per poter richiedere dei tempi meno stringenti per la presa in carico. L'ente regionale però di fatto ha riconosciuto il termine del 30 settembre come perentorio, nessun tipo di slittamento della scadenza. Ma Romoli ha intenzione di proporre all'attenzione prima alla Consulta d'ambito poi all'assemblea dei soci "un provvedimento come Ato per autodeterminare, assumendoci ogni responsabilità, un percorso più graduale nel tempo che garantisca la possibilità di acquisire la titolarità della gestione di tutto il territorio provinciale ma allo stesso tempo di non arrecare pregiudizi a Talete, altrimenti rischiamo di far fallire la società".

Provvedimento che sarà appunto presentato, salvo ulteriori rinvii, nella riunione di giovedì. La vicenda del commissariamento dei Comuni da parte della Regione per spingerli a entrare in Talete dura da anni ma ora la scadenza del 30 settembre cade nel periodo forse più travagliato della storia economica e finanziaria di una società che non ha mai navigato in buone acque. A morosità importanti pregresse si sommano ora il problema degli elevati costi energetici a cui la Spa deve far fronte e il ricorso di sei Comuni - tra cui Viterbo - presentato contro la ricerca di privati. E anche l'ingresso delle amministrazioni commissariate, come evidenziato dallo stesso presidente Romoli, comporterà ulteriori costi. Spese che invece non dovranno essere affrontate per quanto riguarda la presa in carico degli impianti di potabilizzazione. Come spiegato dal presidente di Palazzo Gentili: "Sui potabilizzatori martedì siamo riusciti a chiudere la presa in carico dei sette Comuni, oggetto di infrazione comunitaria per 5 milioni per il problema dell'arsenico. La Regione Lazio ha approntato dei finanziamenti ad hoc e la Talete come ente attuatore ha preso in carico tutti e sette gli impianti". Giovedì si saprà se consulta e assemblea si assumeranno la responsabilità di mettere in pratica la proposta di Romoli su un ingresso più graduale dei Comuni commissariati in Talete.