CERVETERI - La tribuna dello stadio Enrico Galli di Cerveteri, finalmente, sarà intitolata ad Alessandro Cordelli. Martedì 27 settembre, alle ore 16, gli spalti saranno dedicati all’indimenticato giocatore verdeazzurro, morto un anno fa. Dopo tanto tempo, grazie all'impegno del suo allenatore Vincenzo Ceripa e del compagno di squadra Fabio Ranieri, si è arrivati a conclusone di un iter che sembrava impossibile. Per Cordelli, dunque, un ricordo che è il minimo che la città potesse regalargli. Sarà affissa una targa, in memoria di un pezzo di storia del calcio cerite. La sorella Nadia ha espresso felicità, in virtù del fatto che Alessandro volesse tanto bene ai colori che gli hanno dato tanta gloria.

Morto ad agosto del 2021, dopo un malattia cerebrale, bomber Cordelli è rimasto nel cuore della tifoseria a distanza di 30 anni. Era considerato un idolo, attaccato alla maglia, la numero 9 che emergeva in ogni campo. «Sono contenta – ha detto Nadia, la sorella - che siamo riusciti ad avere il consenso di dedicargli la tribuna dello stadio dove mio fratello ha conosciuto i periodi più belli da calciatore. Sono sicura che lui sarebbe stato molto contento, a questa maglia e alla tifoseria ci teneva tantissimo. La gente di Cerveteri si ricorda di Alessando come se fosse ieri e questo non è altro che la conferma di come mio fratello sia stata una persona genuina, onesta e amorevole». Lavoro prezioso nell'organizzare l'intitolazione grazie anche al contributo del consigliere comunale Gianluca Paolacci, che sin dal primo giorno si è prodigato per arrivare a conclusione dell’iniziativa.

Carattere riservato, il “Lupo”, a 54 anni se n’è andato in punta di piedi lasciando un vuoto incolmabile nel mondo calcistico di Cerveteri e non solo. Con la maglia etrusca ha esordito nel 1990 siglando 19 gol nell’Interregionale. Poi la breve parentesi con l’Alessandria in C1 per ritornare subito a casa e portare il suo Cerveteri in alto. I supporter lo amavano così tanto che gli hanno pure perdonato il passaggio al Ladispoli nel 2007, club rivale. Ha lasciato il segno in ogni squadra. Ma col Cerveteri firmava autografi su maglie e palloni. Riuscì con le sue reti a trascinare i verdeazzurri nel professionismo e a restare nel calcio che conta per due anni sfiorando pure la C1.

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