Cari lettori, ben ritrovati. Il Diario torna al termine di un’estate politicamente incentrata sulla campagna elettorale per le Politiche.

Domenica prossima sapremo se e come cambierà l’Italia. Di sicuro gli Italiani resteranno sempre gli stessi, con i propri atavici vizi e virtù.

Così come il sindaco Ernesto Tedesco, che come il proverbiale lupo perde il pelo, ma non il vizio di raccontarsela a modo suo e pretendere che tutti ascoltino in silenzio (possibilmente addirittura applaudendo o manifestando segni di consenso) la favoletta propinata di volta in volta.

Eravamo rimasti a quella relativa alla candidatura rifiutata al Senato della Repubblica, quando ancora il centrodestra non si era neppure riunito per decidere di andare unito.

Ma si sa, il nostro siede accanto a Matteo Salvini, che da una parte ha l’immagine di Alberto da Giussano (che poi in realtà è il guerriero di Legnano) e dall’altra, forse per compensare, ha l’astrologo Tedesco, che forse ha appunto letto nell’oroscopo che qualcuno gli avrebbe proposto la candidatura «al Parlamento», dichiarando, prima ancora che accadesse, di non potere accettare per il bene di Civitavecchia.

Ora che non c’è più l’allineamento astrale che nel 2018 fece esplodere i consensi della Lega, consentendo allo stesso Tedesco nel 2019 di poter rientrare sulla scena politica amministrativa locale dopo 15 anni di assenza, candidandosi a sindaco e vincendo sulla scia dei consensi del centrodestra frutto del sentiment nazionale di quel momento e del lavoro svolto in primis da Massimiliano Grasso in 5 anni di opposizione solitaria al M5S, il primo cittadino cerca di farsi l’oroscopo, rilasciando interviste - in palese violazione delle norme sulla par condicio che vietano alle amministrazioni pubbliche qualsiasi tipo di comunicazione in campagna elettorale - dove in sostanza afferma che sarebbe normale che venisse ricandidato nel 2024 per il secondo mandato e di essere disponibile e pronto a farlo. Dulcis in fundo, a chi gli fa notare come il 26 settembre potrebbero cambiare i rapporti di forza, a tutti i livelli, tra Lega e Fratelli d’Italia, e a chi, come il giornalista Pierluigi Cascianelli, gli chiede se potrebbero cambiare i rapporti con i meloniani, Tedesco candidamente dichiara che le «Porte della maggioranza sono sempre aperte. Noi non abbiamo mai cacciato nessuno».

Infatti, il primo giorno di consiliatura, il consigliere comunale Francesco Serpa non venne cacciato, ma si dimise dal consiglio comunale con una stretta di mano del sindaco che si era impegnato (se si fosse presentato Draghi o non fosse resuscitato Marchionne) a nominarlo a capo di Csp. Allo stesso modo poi Simona Galizia, dimessasi dal consiglio comunale per essere nominata assessore, dopo meno di 6 mesi non venne cacciata, ma semplicemente non fu rinominata all’ennesimo rimpasto perché «essendo cambiati gli equilibri» (sic, a quali equilibri facesse riferimento Tedesco non lo ha mai spiegato, visto che FdI e La Svolta hanno sempre continuato ad avere 3 consiglieri comunali, con Giancarlo Frascarelli - il big assoluto delle preferenze, al netto di accoppiamenti azzurri infralista - che subentrò alla pasionaria della destra Morbidelli, poi transitata nel Polo Democratico degli ex dem Mecozzi, Magliani & c. Infine, non fu cacciato neppure il vice sindaco Grasso, grazie al quale - con il ticket pre-elettorale che estromise Zappacosta - Tedesco divenne sindaco. Nel suo caso, infatti, l’avvocato astrologo si limitò a cancellare il suo nome dalla rubrica del telefono, approfittando del Covid che tolse di mezzo Grasso per oltre 40 giorni.

Oggi che la sua maggioranza il 26 rischia di esistere solo nell’aula Pucci (Petrelli e mal di pancia vari permettendo) Tedesco pensa di cavarsela raccontando anche a se stesso l’ennesima balla per autoconvincersi che il suo ritorno in politica ha ancora un domani e non è al capolinea.

Tra una settimana cominceremo a vedere cosa dice realmente l’oroscopo di Tedesco.

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