CERVETERI - «Il cambiamento avviene a piccoli passi, oggi giornata emozionante, dopo 10 mesi si torna in campo». È la personalissima dedica di Roberta, madre di Giulio L., il 16enne che ha ricevuto il trapianto di midollo osseo lo scorso marzo e che è tornato ad allenarsi con i suoi compagni. Un giorno memorabile per il ragazzo, per i suoi familiari ma anche per tutto l’ambiente del Cerveteri Calcio, la società dove gioca e dove l’ha accolto calorosamente tra gli applausi. Il giovane portiere non si è sottratto da abbracci e anche foto, come quella ad esempio con il suo allenatore Danilo Rinaldi (nella foto al centro), emozionato anche lui per poter nuovamente allenare Giulio che quasi un anno fa aveva scoperto di avere una rara malattia in ospedale, dove era arrivato in seguito ad uno scontro di gioco. Da lì il ricovero, e la ricerca di un donatore compatibile. Sono passati giorni, settimane, mesi prima di poterne trovare uno, grazie anche alle giornate di sensibilizzazione organizzate a Cerveteri e Fiumicino dall’Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo e Cellule Staminali Emopoietiche). «Il percorso riabilitativo è lungo – spiega Angelo, il papà di Giulio – e quindi bisogna procedere con parecchia cautela. I medici al momento hanno dato l’ok affinché Giulio possa tornare a correre. Deve evitare scontri e traumi. Semmai può svolgere soltanto la parte atletica. Le sue difese immunitarie devono essere salvaguardate. Però è già tanto vederlo felice al campo. Ci siamo emozionato per tutto quello che abbiamo vissuto. Ci sono tanti bambini anche negli ospedali, le donazioni non devono mai fermarsi». Giulio domenica scorsa ha raggiunto anche le tribune dello stadio Angelo Sale per assistere alla gara di Eccellenza del Ladispoli. Insomma, un riavvicinamento nel mondo calcistico, lui che è un appassionato e tifoso della Lazio. Anche ieri si è allenato al Galli, sempre con le dovute precauzioni. E a breve, forse a fine settembre, l’Admo dovrebbe promuovere una nuova giornata di sensibilizzazione anche a Ladispoli.


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