Viterbo e Santa Rosa. Un patto di devozione e di fede che si perpetua da secoli e raggiunge il suo acme il 3 settembre. Uno straordinario evento che quest'anno vede alla testa del Trasporto della Macchina, per la prima volta, un sindaco donna: Chiara Frontini.

«Il primo Trasporto da Sindaca questo 3 settembre, dopo due anni difficilissimi è un’emozione enorme. E' un ritorno tanto atteso che avviene per giunta di sabato, per questo ci aspettiamo tanta partecipazione di pubblico, molto più degli altri anni».

«Un’emozione amplificata anche dal fatto che il Trasporto sia dedicato alle vittime di Covid e che quindi 'Gloria' farà la sua girata a piazza dei Caduti, al Sacrario. Per di più, quest’anno è andato in onda sul Tg1 un servizio sull'assemblaggio della Macchina, molto precocemente rispetto alla data clou del 3 settembre. E questi sono i primi segni di una seria attività di networking che stiamo facendo per dare visibilità nazionale alla nostra festa”.

Quale sarà il primo pensiero quando consegnerà Gloria ai facchini? “Consegnare la Macchina al Capofacchino per la prima volta sarà un onore immenso, come anche lo è già stato per le Mini Macchine. Questa sarà una grande festa, una festa che ci dimostrerà quanto insieme con i cuori vicini si possano realizzare cose apparentemente impossibili. Penserò al miracolo che avviene ogni anno, perché quanto accade da noi la sera del 3 settembre è un qualcosa di razionalmente inspiegabile, e al messaggio potentissimo di unità che lancia questa festa”. Come sindaco è potuta salire in cima alla Macchina per il posizionamento della statua di Santa Rosa, ci racconta cosa ha provato?

“Salire fino in cima alla Macchina, ammirare Viterbo e contemplare quanto sia bella da una prospettiva nuova sono emozioni che non descrivi a parole, puoi solo viverle. Ci meritiamo di celebrare quello che per i viterbesi è l’appuntamento più importante dell’anno nel migliore dei modi, con la serenità e la semplicità che ci legano a Rosa, ma anche con il senso di responsabilità a tutela della sicurezza di tutti”. Giovane donna, viterbese di Fontana Grande.

Cosa rappresentano personalmente per lei Santa Rosa e il 3 settembre? “L’identità più profonda della città. Una piccola donna rivoluzionaria, un popolo che arde per lei, una città che si unisce nello spirito, uno sforzo immenso… Vorremmo trasmettere questo trasporto, questo sentimento a tutti coloro che vengono a trovarci in queste giornate perché fa commuovere e arriva diretto alle corde più profonde”.

Al di là dei campanilismi e senza nulla togliere alla spiritualità del Trasporto, la Macchina di Santa Rosa è un unicum e patrimonio Unesco. Strategie per farla conoscere al resto d'Italia e all'estero?

“Obiettivo di questa amministrazione è promuovere il Trasporto della Macchina di Santa Rosa sia a livello nazionale che all’estero, facendo un lavoro di networking che fino adesso non è stato neanche pensato. Punteremo moltissimo sulla promozione del brand Unesco, il tutto legato alla promozione della nostra città come brand 'Viterbo cuore della Tuscia', affinché possa tornare ad avere un ruolo importante, che possa fare da traino a tutti gli altri comuni della provincia attraverso progetti che mettono in rete le nostre eccellenze”.

Annamaria Lupi