LADISPOLI - I Carabinieri della Stazione di Ladispoli, al termine di una meticolosa attività investigativa, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Civitavecchia, nei confronti di un uomo di 38 anni di origini marocchine, già con precedenti, poiché ritenuto gravemente indiziato dei reati di atti persecutori, esercizio arbitrario delle proprie ragioni  e lesioni personali gravi. Le attività, coordinate dalla Procura di Civitavecchia, sono iniziate alla fine dello scorso maggio, quando una pattuglia della Stazione di Ladispoli era intervenuta in via Ancona per un’aggressione patita da un 56enne italiano del posto, il quale riferiva di conoscere l’aggressore in quanto era un suo ex dipendente. Le informazioni acquisite dai militari sul luogo dei fatti, hanno permesso di rintracciare l’uomo poco dopo, mentre la vittima, dopo il traposto in ospedale, era stata dimessa con una prognosi di 30 giorni. In quella occasione i Carabinieri hanno fatto scattare la denuncia in stato di libertà nei confronti dell’indagato. La denuncia non è bastata però ad infrenarne ulteriori atteggiamenti aggressivi del 38enne nei confronti del suo ex datore, poiché convinto che quest’ultimo gli dovesse ancora dei soldi per delle prestazioni lavorative eseguite lo scorso mese di febbraio. Infatti il 38enne, avrebbe continuato a perseguitare la vittima con pedinamenti, minacce ed aggressioni sia verbali che fisiche. Ieri, i Carabinieri hanno messo la parola fine all’incubo che stava vivendo il 56enne: il soggetto è stato arrestato su disposizione del Tribunale di Civitavecchia proprio in ragione degli atti persecutori e degli altri reati ravvisati posti in essere ed ogni volta tempestivamente denunciati ai Carabinieri. Terminate le formalità di rito, è stato dunque associato presso la Casa Circondariale di Chieti.