CIVITAVECCHIA - Finalmente qualcuno si è reso conto che così proprio non andava. Perché certo, è vero che parte del piazzale è ancora sotto sequestro da parte della magistratura che dovrà effettuare le dovute verifiche per accertare eventuali responsabilità, ma è altrettanto vero che una situazione come quella attuale non è assolutamente pensabile. Per i pendolari che quotidianamente si servono dei treni per recarsi nella Capitale, ma anche e soprattutto per le migliaia di crocieristi che scalano il porto e vengono scaricati con gli autobus in quella landa desolata che è oggi piazzale Matteuzzi.

A due settimane dal crollo che ha interessato la stazione ferroviaria, qualcosa si muove a Palazzo del Pincio. Di concerto con il sindaco, infatti, il vicesindaco Manuel Magliani, in considerazione dell’urgenza di garantire il ripristino dei servizi presso la stazione ferroviaria di Civitavecchia, come biglietteria, bagni e punto ristoro, «ho ritenuto opportuno emettere un’ordinanza con la quale si impegna la Rfi Spa (Rete Ferroviaria Italiana) a provvedere al ripristino del corretto stato dei luoghi. Ripristino - ha spiegato Magliani - che potrà essere avviato subito dopo che il perito incaricato dalla Procura avrà svolto l’accesso alla struttura sequestrata. Nel contempo, considerando i tempi necessari ai lavori di messa in sicurezza e restauro, abbiamo raccomandato la stessa Rfi di garantire i servizi sospesi, anche mediante l’utilizzo di soluzione temporanee, in considerazione dell’importanza strategica che riveste il collegamento ferroviario per la nostra città e per consentire a pendolari, studenti, lavoratori, turisti e croceristi di poter usufruire di tali servizi, il tutto garantendo le necessarie condizioni di sicurezza».

Condizioni di sicurezza che ad oggi mancano alla stazione. Turisti e crocieristi lasciati senza informazioni, aiutati spesso dagli agenti di Polizia ferroviaria, senza una tettoia dove ripararsi dal caldo torrido, senza possibilità magari anche di acquistare una bottiglia d’acqua dopo il tragitto a piedi dal porto alla stazione. O anche semplicemente dopo aver atteso nel piazzale davanti al punto informativo. Gruppi di persone ferme, o che si aggirano tra transenne e cartelli, facendo lo slalom tra un bus in manovra o un taxi in partenza, cercando di raggiungere il binario, piuttosto smarriti e sperando di salire sul treno giusto. Altro che accoglienza e biglietto da visita. Facile immaginare che tipo di ricordo resti di Civitavecchia.

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