CIVITAVECCHIA - L’allarme lo ha lanciato da Civitavecchia, nel corso della due giorni del “MedPorts Forum”, il direttore generale Confitarma Luca Sisto. «Tra una settimana rischiamo la concreta possibilità dello stop dei nostri traghetti per le isole - ha tuonato - fermi nel momento clou della ripresa e necessari per assicurare quella continuità territoriale che è principio costituzionale, dovere dello Stato. Mancano all’appello almeno tra le 1000 e le 1100 qualifiche di marittimi di bordo che possano completare le tabelle di armamento necessarie alla partenza delle navi». E così ha lanciato anche un accorato appello al ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibile Enrico Giovannini, presente in sala. «Non essendo possibile applicare la deroga sindacale - ha infatti aggiunto - serve sbloccare questa situazione, consentendo di poter imbarcare anche marittimi extracomunitari per completare le tabelle». Un invito rilanciato da più fronti negli ultimi giorni. Sempre da Confitarma, ad esempio, è stato Giacomo Gavarone, presidente del gruppo tecnico Risorse umane e relazioni industriali a spiegare che si tratta, per il 90% circa, di marittimi abilitati di macchina, operai meccanici, motoristi, ottonai, elettricisti, marinai, fino ad arrivare a una quota molto consistente (oltre 500) di personale di camera. Questo si traduce in un possibile fermo e di carenze dal punto di vista anche della sicurezza. «Per risolvere nell’immediato l’emergenza e i conseguenti forti disagi soprattutto nei collegamenti con le isole - ha infatti sottolineato - l’unica strada è quella legata alla temporanea possibilità per le compagnie di navigazione che dimostrano di aver effettuato, senza successo, le chiamate ai collocamenti, previo nulla osta delle organizzazioni sindacali, di imbarcare quote di marittimi extra-comunitari sui traffici di cabotaggio».

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