CIVITAVECCHIA - "Una raccolta-firme spontanea avvenuta ieri pomeriggio 30 giugno presso le vasche della Ficoncella, quando, in sole 2 ore, oltre 30 utenti pomeridiani presenti nel sito termale, venuti a conoscenza dell’imminente chiusura pomeridiana estiva del sito da parte del Comune dietro richiesta della partecipata Csp – Civitavecchia servizi pubblici – che lo gestisce, e supportati dall’Associazione Codacons a difesa degli utenti e consumatori, hanno diffidato il sindaco Ernesto Tedesco e il presidente di Csp Fabrizio Lungarini, dal chiudere le vasche dalle 14 alle 16 dei pomeriggi estivi, circostanza che è stata confermata all’associazione anche dal dirigente di Csp Iarlori, che ha chiarito come l’amministrazione abbia dato parere favorevole alla richiesta di Csp, e che quindi la chiusura sia imminente".

A lanciare l'allarme è Sabrina De Paolis del Codacons Civitavecchia. "Sembrerebbe - prosegue - che dietro questa volontà ci sia la decisione di aprire la notte al costo di 5 euro anziché 2 come nella fascia pomeridiana. Ci auguriamo che il Sindaco voglia tornare indietro sui suoi passi e non cedere all’ennesima pretesa della partecipata, i cui costi, decisioni, e deficit, sono costati molto cari, negli anni, ai civitavecchiesi. Tali variazioni di orario e prezzi comporterebbero inevitabili ripercussioni sugli interessi e sulla salute dei malati, poiché questa chiusura precluderebbe la possibilità ai frequentatori diurni impossibilitati ad andare la mattina per motivi di lavoro, e con varie patologie (anche in possesso di certificazione medica), di proseguire le cure, a tutto vantaggio di una fascia di età sicuramente più giovane e non malata, alla quale si vorrebbe forse dedicare l’apertura notturna, magari per scopo di svago e non di cura, per un prezzo che quasi triplicherebbe, ovvero da 2 a 5 euro, negando invece la fruibilità delle acque, e interrompendo un servizio pubblico, proprio a coloro, i malati, che ne hanno più bisogno e diritto".

De Paolis punta il dito contro il primo cittadino: "Vogliamo inoltre ricordare al Sindaco, che la “Ficoncella” è un bene comune di tutti i Civitavecchiesi, e riteniamo - conclude - che nessun politico o Presidente di una Partecipata pubblica debba arrogarsi il diritto di vietare a un cittadino di usufruire delle acque facendogli trovare i cancelli chiusi".

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