CIVITAVECCHIA - "Ospitare a Civitavecchia i finalisti del premio Campiello eè una operazione di grande rilevanza culturale e di marketing territoriale assai qualificato. Mentre la città è squassata da polemiche da "strapaese" riguardo la statua del bacio, e vengono messe in campo diverse manifestazioni, quali le “lumacate” o il festival delle cozze; operazioni ed attività “benedette” ed utili, perché dopo due anni di pandemia ed in una situazione di difficoltà riescono a muovere cittadini e turisti e recuperare una normalità che sembrava perduta. Però qui si tratta di una manifestazione di livello qualitativo superiore capace di caratterizzare la città. Va dato atto al presidente di Unindustria Cristiano Dionisi di avere promosso un avvenimento che bisogna sperare non sia congiunturale, ma diventi strutturale per la città. La manifestazione permette di ragionare sul ruolo che la cultura può esercitare ;vivere la cultura come una risorsa economica e culturale. Il comparto della cultura sta vivendo periodi tristi, mentre bisogna essere consapevoli che i consumi culturali stimolano l’economia e creano ricchezza nel territorio.1 euro speso nella gestione di un evento culturale genera effetti economici positivi per oltre 2 euro e mezzo. Chapeau al presidente Dionisi, per il fatto che ha messo insieme più protagonisti e ha fatto in modo di rendere sinergico il rapporto tra città e porto, realtà spesso viste in contrapposizione. Un nuovo metodo di collaborazione tra pubblico e privato che dovrebbe essere presa come esempio per le varie associazioni di impresa spesso poco propositive".

Tullio Nunzi Meno poltrone più panchine