CIVITAVECCHIA - La Camera Penale di Civitavecchia aderirà all'astensione dalle udienze penali proclamata dall'Unione Camere Penali Italiane nelle giornate di oggi e domani "per una responsabile scelta di civiltà giuridica", come spiegato dal presidente, l'avvocato Andrea Miroli.

"È inaccettabile quanto sta accadendo da qualche tempo a questa parte nelle aule di giustizia, in cui - per una a dir poco discutibile applicazione della sentenza a sezioni unite Bajrami del 2019 - vengono emesse sentenze da giudici che non sono gli stessi che hanno assunto la prova testimoniale - si legge in un comunicato della Camera Penale - il che, per esemplificare e rendere l'idea, sta a significare che l'imputato viene condannato da un giudice che non ha potuto ascoltare direttamente i testimoni e cogliere così tutti gli aspetti connessi ad una testimonianza assunta personalmente (i tentennamenti, i silenzi, il balbettio, le esitazioni, gli sguardi smarriti, la testa bassa e infinite altre sfaccettature che solo la prova 'de visu' può far rilevare), fondando la sua decisione, anche in processi che comportano la pena dell'ergastolo, semplicemente sulla trascrizione di un verbale di prova a cui ha partecipato un suo collega (e che, magari per ragioni personali, ha abbandonato quell'Ufficio)".

Prosegue la nota della Camera Penale: "E che l'imputato abbia il sacrosanto diritto di essere giudicato dallo stesso giudice che ha raccolto la prova lo prevede in termini chiarissimi una norma espressa del codice di procedura penale, che la suprema corte con la sentenza citata - ed ancor più i giudici di merito con un'interpretazione indiscriminata di tale pronunciamento - hanno ridotto ad un simulacro di garanzie, invero da sempre avversate".

"L'intervento delle Camere Penali dislocate sull'intero territorio nazionale con le giornate di astensione dalle udienze ed una manifestazione collettiva che si terrà a Roma il 28 giugno è finalizzato a sensibilizzare sul tema la politica - ha spiegato il presidente della Camera penale di Civitavecchia Andrea Miroli - affinché possano apportarsi negli imminenti decreti attuativi della Riforma Cartabia idonei correttivi volti a salvaguardare quei diritti dei cittadini ormai quotidianamente calpestati. La posta in gioco sono principi costituzionalmente riconosciuti, su cui una volta di più l'avvocatura penalistica - con la Camera Penale di Civitavecchia in prima linea - è pronta a dare battaglia in ogni sede e con tutti i mezzi legittimi a cui è possibile ricorrere”.