CERVETERI - «Croceristi? Magari arrivassero domani». Sono le parole di Gianluca Paolacci, presidente del comitato dei cittadini di Due Casette intervenuto sul tema dopo aver ascoltato le parole del candidato sindaco di centrosinistra Elena Gubetti al confronto con gli altri due competitor per la poltrona di sindaco della Città, a Valcanneto. In quell’occasione mentre il candidato di centrodestra, Gianni Moscherini, parlando di sviluppo turistico del territorio aveva promesso ai presenti che in caso di vittoria si sarebbe impegnato a portare in città un milione di crocieristi: i turisti che sbarcati dalle navi a Civitavecchia, avrebbero così potuto optare per un tour diverso rispetto a quello “classico” nella Capitale, incentivando dunque la promozione del territorio e di conseguenza anche quello economico. A ribattere dicendo “no” ai turisti delle navi era stata invece il candidato sindaco di centrosinistra, Elena Gubetti: «Esiste una cosa che si chiama paesaggio. È importante vivere in un posto bello dove il paesaggio venga preservato anche da quei turisti che vuole portare lei (riferendosi a Moscherini, ndr) con le navi da crociera. Dobbiamo lavorare a un turismo di prossimità, di qualità, un turismo lento». Insomma, per Gubetti, «il crocierista che viene, entra un'ora alla Necropoli o al museo consumando magari una bottiglietta d'acqua, non ci serve». Parole che il presidente del comitato della frazione ha giudicato «inadeguate». «Questa città - ha sottolineato Paolacci - ha bisogno dei croceristi per alimentare non solo il turismo, ma anche il comparto dell'argroalimentare». Guardando ad uno scenario più ampio rispetto a quello illustrato da Gubetti, infatti, per Paolacci, un crocierista che arriva a Cerveteri per visitare la Necropoli della Banditaccia o le altre meraviglie archeologiche presenti sul territorio, può ritrovarsi anche a visitare un’azienda agricola o vinicola presente sul territorio etrusco, acquistando prodotti locali e perché no facendo anche degli ordini importanti per sé o per amici. Situazione che il presidente del Comitato cittadino, ricorda, essersi già verificata in passato, prima dell’emergenza sanitaria e dello stop ai viaggi e agli spostamenti: «Quando arrivavano in una cantina vinicola locale - ha infatti detto - portavano soldi e non chiacchiere come la Gubetti ha proferito. Quindi - ha concluso Paolacci - avere il porto di Civitavecchia a 20 chilometri è una risorsa, mentre ci sono persone che ne fanno un problema».

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