CIVITAVECCHIA - "Quello che andavamo dicendo da molti mesi alla fine è stato sancito dal giudice e cioè dal Commissario agli Usi Civici di Roma che in diversi documenti di conciliazione non riconosce la signora Damiria Delmirani come presidente dell’UAC e conclude che rigetta il documento di conciliazione in quanto “ risulta sottoscritto da soggetto privo di poteri rappresentativi dell’Ente” . Sul documento firmato dal giudice viene spiegato che la signora Delmirani è in difetto di legittimazione in quanto la delibera di nomina n°4 emessa durante il Consiglio di Amministrazione ( CdA ) del 31.03.2022 non è stata adottata con una regolare convocazione del presidente De Paolis (interdetto per 12 mesi) e in quanto comunque l’articolo 7 dello Statuto non prevede i poteri di nomina del Presidente in capo al CdA".

Lo dice il Comitato usi civici di Civitavecchia che interviene sul caso Agraria esploso ieri.

"Da questo discende - aggiungono - che l’Agraria non ha più un CdA in quanto, oltre a mancare il presidente , l’organo è composto da soli 5 membri su 11 e tutte le delibere successive al 31 marzo 2022 sono inesistenti . In particolare la delibera numero 4 di nomina della Delmirani e la numero 5 che riguarda il rinvio dell’approvazione del bilancio consuntivo 2021 di 6 mesi. Al momento attuale perciò il ritardo nella presentazione del consuntivo 2021 è immotivato ed inoltre tale consuntivo non potrà essere approvato entro l’anno per la mancanza del presidente. Ma non basta perché le delibere di giunta del Comitato Esecutivo ( CE ) sono anch’esse inesistenti dal 31 marzo 2022 perché la giunta prevede la figura del Presidente e gli altri due membri del Comitato Esecutivo ( Camilletti e Luciani) sono stati nominati da un Presidente delegittimato. Tali delibere sono numerose e riguardano anche molti affidamenti di incarichi a professionisti con impegni finanziari da parte UAC. Occorre a questo riguardo considerare che i Consiglieri rischiano di dover rifondere le spese approvate irregolarmente e di dover far fronte personalmente alle conseguenze civili e penali relative agli atti approvati durante le sedute illegali del CdA e del CE. Arrivati a questo punto i Consiglieri dell’UAC non possono fare più nulla e, per non peggiorare la propria situazione di responsabilità personali civili e penali, devono soltanto dimettersi e consentire, tramite l’intervento delle istituzioni competenti, libere elezioni. Solo così, del resto, potremo sperare che una nuova gestione, più illuminata della attuale, prenda in considerazione - concludono dal Comitato - le documentazioni che dimostrano la allodialità dei terreni sul nostro territorio, liberi finalmente i nostri concittadini dagli ingiusti vincoli sulle proprietà tramite una nuova e corretta perizia e riporti la struttura dell’UAC nella legalità come merita la nostra comunità".

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