LADISPOLI - Alla fine l’appello accorato dei pendolari della stazione di Ladispoli non ha sortito alcun effetto. Con l’arrivo dell’estate Trenitalia ha confermato la sospensione per il mese di agosto (dal 31 luglio al 27 agosto) del treno in partenza da Ladispoli alle 4.56. Si tratta del primo convoglio che al mattino, partendo dalla stazione di Civitavecchia e percorrendo la Fl5, arriva alle prime luci del mattino nella Capitale dove centinaia di ladispolani (ma anche residenti del litorale) lavorano. «È una vergogna», torna a sottolineare Laura, residente a Cerveteri ma che quasi tutte le mattine è “costretta” per motivi di lavoro, a raggiungere la Capitale alle prime luci dell’alba. «Quel treno è super affollato, molte volte abbiamo avuto difficoltà nel trovare un posto a sedere. Toglierlo vuol dire aumentare l’affluenza sul secondo convoglio in transito che già presenta una mole di pendolari». La conseguenza potrebbe dunque essere di non riuscire a salire sul treno e di arrivare in orario a lavoro. «Ci troviamo già in difficoltà con i mezzi pubblici di Roma - ha proseguito - dove spesso la metropolitana chiude all’improvviso, non vengono istituite navette e noi fatichiamo anche a tornare a casa in orario. Ora a questo si aggiunge anche la soppressione del convoglio delle 4.56». E proprio per cercare di sensibilizzare Trenitalia sull’argomento, diversi pendolari, tra cui la stessa Laura, avevano inviato una mail chiedendone il mantenimento. «Da Trenitalia mi hanno detto che la competenza è della Regione e dunque di scrivere a Lei». E così è stato, ma ad oggi nessuna risposta. Anzi: il nuovo orario confermerebbe le “paure” dei pendolari: dovranno fare a meno del primo convoglio. «Non tutti, purtroppo, ad agosto hanno la possibilità di stare in vacanza. L’unico anno in cui è stato mantenuto è stato il 2020, il primo anno dell’emergenza sanitaria quando eravamo appena usciti dal lockdown», aveva già detto Laura qualche settimana fa, evidenziando peraltro le problematiche riscontrate nel recarsi nella Capitale con i mezzi pubblici: «Il Cotral fa un altro percorso e così chi deve scendere a Ostiense per prendere la metro – ha proseguito – deve affrontare una vera e propria odissea». Cotral che peraltro fermerebbe sulla via Aurelia, che come denunciato spesse volte dai pendolari, è un vero e proprio pericolo soprattutto nelle ore buie. Quindi una delle poche alternative che i lavoratori potrebbero avere (oltre a “rischiare” di far tardi e avventurarsi sul convoglio delle 5.30) potrebbe essere quella di mettersi al volante della propria auto. Una soluzione paradossale per Laura e per tanti altri pendolari che puntano i riflettori anche sulle tante campagne contro l’abbattimento delle CO2 e per una mobilità più “green”.

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