LADISPOLI - «Le mie osservazioni riguardavano esattamente quello che è stato determinato dalla Regione Lazio, ovvero che serva una Vas Generale di PRG, e uno studio prima di compromettere suolo pregiato anche per la salute del bosco di Palo, ma anche che serva uno studio dei servizi che la variante di Prg ha ipotizzato». A parlare è Massimo Renna che nei mesi scorsi, quando il consiglio comunale aveva approvato la variante al km 38 sulla statale Aurelia aveva puntato i riflettori su alcune criticità. Una protesta culminata anche con un sit-in davanti al palazzetto comunale, proprio durante lo svolgimento della massima assise cittadina, a cui avevano partecipato alcuni cittadini ed esponenti politici di centrosinistra. «Le mie osservazioni riguardavano esattamente quello che è stato determinato dalla Regione Lazio, ovvero che serva una VAS Generale di PRG, ed uno studio prima di compromettere suolo pregiato anche per la salute del Bosco di Palo, ma anche che serva uno studio dei servizi che la variante di PRG ha ipotizzato. Per cui aver inviato il Piano sul km 38 dopo aver adottato la Variante di PRG è la dimostrazione del contrario di quanto comunicato dal Sindaco in termini di programmazione. Mi duole far notare che questa osservazione, che oggi la Regione ha confermato essere portatrice di contributi validi, sia stata bocciata in Consiglio Comunale con faciloneria e approssimazione deplorevoli. Quei signori, inclusi i tecnici, che la bocciarono dovrebbero chiedersi se non abbiano partecipato ad un danno erariale».


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