CIVITAVECCHIA - "Durante l'ultima assemblea ordinaria degli azionisti Enel, svoltasi in data 19 maggio 2022, hanno trovato risposta anche alcuni quesiti inviati direttamente dal nostro territorio. In particolare, grazie alle domande presentate dall'associazione ReCommon (azionista di minoranza) e dal Collettivo No al Fossile di Civitavecchia, il gruppo ENEL ha chiarito alcuni importanti aspetti direttamente riconducibili alle attività, presenti e future, della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord".

A dirlo è propio il Collettivo No al Fossile Civitavecchia che spiega di aver appreso che nel 2021, per la centrale di Torrevaldaliga Nord, l’approvvigionamento di carbone russo è stato pari a circa 1,5 milioni di tonnellate. "Inoltre  - spiegano -, come è noto, L’Unione Europea ha recentemente stabilito un divieto alle importazioni di carbone dalla Russia con la possibilità tuttavia di dare esecuzione, fino al 10 agosto 2022, ai contratti conclusi prima dell’8 aprile 2022. Anche per TVN si prevede quindi di utilizzare tale carbone nei limiti consentiti dal provvedimento europeo importando successivamente lo stesso combustibile da Stati Uniti, Colombia, Indonesia, Sudafrica e Australia. Per quanto riguarda invece il decreto energia recentemente varato dal governo, Enel ha precisato che, per sostenere l'aumento della produzione delle centrali a carbone attualmente in esercizio nel nostro Paese, non sono necessarie nuove autorizzazioni ambientali, ma potrebbe invece essere necessario richiedere specifiche deroghe temporanee, da
attivare solo in un regime emergenziale, come previsto dall’evoluzione normativa relativa all’“Emergenza Ucraina"".

Invece, in merito a quello che "fino a qualche settimana fa sembrava essere il destino scritto - continuano dal Collettivo - della transizione energetica a Civitavecchia, ed in particolare alla possibilità di realizzare nuove centrali turbogas in Italia, il colosso energetico ha invece dichiarato che, ad oggi, l'unico progetto di Enel di nuova capacità a gas in fase di realizzazione è quello del sito di Fusina, in Veneto. In questo momento pare dunque definitivamente scongiurata la realizzazione di una centrale turbogas sul territorio di Civitavecchia. Per quanto riguarda i progetti legati alle fonti rinnovabili da realizzare sul nostro territorio Enel ha precisato che "con riferimento alla Regione Lazio, il portafoglio dei progetti vede oggi molteplici iniziative, anche nel territorio di Civitavecchia, in diverse fasi di sviluppo, all’esito delle quali, previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni, si potranno potenzialmente concretizzare i relativi investimenti". Da questo punto di vista, nonostante il contenuto della risposta sia risultato ancora piuttosto generico, l'azienda ha confermato l'intenzione di investire sulle fonti rinnovabili anche nella nostra città".

Infine, per quanto riguarda i tempi della decarbonizzazione, Enel ha confermato che, così come indicato dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, il phase out della centrale a carbone di Civitavecchia è previsto per il 2025.

"In conclusione - dicono da No al Fossile -, i nuovi scenari che si sono aperti con la crisi internazionale e che riguardano inevitabilmente sia gli approvvigionamenti dei combustibili che l'urgenza di velocizzare la realizzazione di progetti alternativi ad emissione zero, stanno condizionando fortemente anche aspetti direttamente riconducibili alle attività di TVN. Così, se da un lato il nostro comprensorio è stato improvvisamente catapultato indietro nel tempo grazie agli effetti collaterali della guerra e di un decreto governativo che prevede l'utilizzo a pieno regime di quattro centrali a carbone tra le quali figura ovviamente anche quella di Civitavecchia, dall'altro si aprono le porte di nuovi orizzonti caratterizzati da progetti ambiziosi, investimenti consistenti, energie rinnovabili e tanti posti di lavoro. Il 2025 è alle porte, l'abbandono del carbone non è ancora un obiettivo raggiunto, la neutralità climatica è lontanissima, ma la nostra comunità, a partire dalle sue istituzioni, non può più rimanere a guardare. Auspichiamo - concludono -  quindi che, anche alla luce di queste importanti informazioni, governo e istituzioni di prossimità lavorino da subito per garantire a Civitavecchia e al Paese intero un futuro finalmente libero dai combustibili fossili".

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