CERVETERI - Prime scintille nella campagna elettorale a Cerveteri tra i tre candidati che ieri mattina sono stati chiamati in Comune per sottoscrivere alla presenza del segretario generale un protocollo d'impegno «per assicurare un corretto svolgimento della campagna elettorale». Una pratica inusuale che a quanto pare nella città etrusca sarebbe stata introdotta negli anni passati e che avrebbe come obiettivo quello di far assumere ai candidati a sindaco la responsabilità di eventuali violazioni da parte di candidati a loro collegati. Documento che il candidato del centrodestra si sarebbe rifiutato di sottoscrivere.

Un'occasione per il candidato del centrosinistra Elena Gubetti e per la candidata Anna Lisa Belardinelli di "stringere alleanza" per puntare il dito contro Gianni Moscherini. In una nota congiunta, infatti, le due candidate hanno aspramente criticato «l'atteggiamento e il comportamento di Moscherini, candidato sindaco che si è rifiutato di firmare il protocollo, adducendo la motivazione di non volersi assumere responsabilità personali per eventuali violazioni dei candidati a lui collegati. Non contento si è poi rivolto in maniera oltraggiosa nei confronti delle candidate a sindaco Elena Gubetti e Anna Lisa Belardinelli, che hanno invece firmato il protocollo».

E sulla vicenda è addirittura intervenuto il sindaco uscente Alessio Pascucci (candidato a consigliere comunale in una delle liste collegate a Elena Gubetti, e candidato sindaco a Ladispoli) che ha condannato «gli atteggiamenti del candidato al quale chiedo di scusarsi pubblicamente con tutte le persone offese e con l'intera comunità di Cerveteri che certamente si dissocia da questi comportamenti».

LA REPLICA DI MOSCHERINI -  «La fantasiosa e parziale ricostruzione di quanto avvenuto stamattina in sala giunta, data subito in pasto alla stampa a firma congiunta di due candidate che fino a ieri non avevano mai condiviso neppure una virgola del rispettivo operato, ma che oggi evidentemente trovano nel sottoscritto il nemico comune, mi pare rappresenti un comportamento non esattamente in linea con il protocollo di impegno da loro sottoscritto».

Replica così il candidato di centrodestra alle accuse che gli sono state mosse dalle due sfidanti etrusche. «Se qualcuno si è sentito offeso dalle mie parole, me ne scuso, ma non ho offeso né insultato nessuno, né era mia intenzione farlo» ha aggiunto Moscherini che ha tenuto a precisare come la sua reazione sia stata causata «da un atteggiamento non propriamente istituzionale degli altri candidati presenti. Hanno cercato più volte di sovrastare la mia voce e di interrompermi mentre provavo a confrontarmi su alcune questioni con la responsabile del procedimento. Nutro un profondo rispetto per le istituzioni, in tutte le loro forme, e soprattutto per le donne. Non mi permetterei mai di offenderle. Quanto a Pascucci, che dovrebbe chiarire se parla da sindaco, cosa che non potrebbe neppure fare in campagna elettorale, o da candidato al consiglio comunale, sono disposto a un confronto con chi ha svolto 10 anni di amministrazione stupida e becera».

Sul protocollo chiamato a sottoscrivere Moscherini spiega i motivi del suo rifiuto: «Lo ritengo inutile e ridondante: esistono già leggi, norme e regolamenti da rispettare. Semmai, ritengo che Cerveteri, anche alla luce di quanto accaduto negli ultimi anni circa appalti e procedimenti poco chiari, finiti anche sotto la lente della magistratura insieme alla condotta di alcuni amministratori, debba dotarsi di strumenti che garantiscano ulteriori e più rigorosi controlli su come vengono spesi i soldi pubblici, anche in vista delle risorse che arriveranno con il Pnrr e di quelle che sapremo reperire una volta alla guida della città. Per questo, come già ho fatto negli altri enti che ho amministrato, mi impegno, non appena sarò eletto sindaco, a redigere e sottoscrivere un protocollo di legalità per monitorare gli affidamenti e gli appalti del comune e prevenire ogni tipo di infiltrazione o irregolarità».

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