CIVITAVECCHIA - "Dopo il periodo pasquale ed il 1 Maggio,verrebbe spontaneo ,per il commercio, parlare di grandi flussi e di ritorno alla normalità. Si tratta invece di un abbaglio o di qualcosa soltanto in parte vera. Gli impatti economici della pandemia uniti al caro energia continuano a pesare moltissimo sulle imprese, creando enorme incertezza  e rallentando i tempi di recupero".

Inizia così una nota del rappresentante di Meno poltrone più panchine Tullio Nunzi che avverte: "La crescita dei consumi risulta inferiore al 2021, gli aumenti per le materie prime non sono una semplice bolla, ma sono di tendenza duratura. A ciò si aggiunga che con la guerra in Ucraina, la spesa energetica risulta superiore di 30 miliardi, con un incremento del 160% in più. Scontiamo una duplice incidenza: da un lato ci sono meno soldi per comprare quello  che si comprava prima, dall’altro quello che si comprava prima costa di più a causa  del ricarico alla produzione di energia e materie prime. Ne risente la quotidianità; durante la settimana non esiste flusso di persone e tantomeno nessuno entra nei negozi. E’ sufficiente frequentare il mercato per capire che si lavora solo in alcuni giorni alla settimana,oppure andare nei pubblici esercizi e rendersi conto che solo per alcuni giorni i consumi sono accettabili. Gli unici ambiti commerciali che hanno presentato un valore positivo, rispetto al 2019 sono la vendita di beni alimentari, beni e servizi per la casa e soprattutto beni e servizi per la comunicazione".

Per Nunzi ricettività ristorazione, abbigliamento, commercio, mercato auto, trasporto in particolare, spettacolo e sport sono i settori maggiormente a rischio, e su cui è necessario intervenire.

"In momenti di crisi - continua -, come quella che stiamo vivendo, il sistema del risparmio e’ l’elemento più utilizzato dal consumatore e i saldi sono un elemento importante di vendita, un volano dell’economia. Appuntamento importante per i consumatori, ma soprattutto per i commercianti, per i quali spesso sfiorano in alcuni casi il 30% dell’ intero fatturato. E poiché  gli acquisti dei commercianti vengono fatti  molto tempo prima, servono per pagare le tasse,i fornitori,gli affitti,i costi fissi e fare fronte agli investimenti successivi per i nuovi acquisti. Perché dunque non pensare da parte dell’amministrazione ad un evento specifico per i saldi, ad un qualcosa che permetta maggiori  flussi di persone,un incentivo ad uscire , insomma una serie di manifestazioni, dopo un periodo così desolante. In molte parti di Italia si organizzano eventi  tipo “ lo sbaracco”, la festa del saldo, che permettono  un coinvolgimento  della città, aperture prolungate, in molti casi con il supporto dei pubblici esercizi, associazioni di via , ambulantato. Certo i saldi sono ancora lontani e I tempi per programmare una seria organizzazione ci sono,bisogna coinvolgere commercianti e associazioni di vie,non tralasciando i croceristi , sempre interessati a settori quale moda e gastronomia.Sarebbe altresì un segno di attenzione verso un settore che tenta faticosamente di uscire da un periodo di crisi profonda".